
Scienziati dell’Imperial College di Londra hanno fatto una scoperta che rimette in discussione il ruolo del sonno in tutto il regno animale. Secondo i risultati di questa ricerca, il sonno può rivelarsi un fattore non essenziale per la sopravvivenza, almeno per quanto riguarda i moscerini della frutta (Drosophila melanogaster.
Differentemente dall’alimentazione, che è necessaria per reperire le calorie onde alimentare le stesse cellule del corpo, il sonno può dunque, almeno per le mosche, non essere considerato qualcosa di essenziale: la sua privazione provoca infatti problemi di cognizione, di memoria, di attenzione e di riflessi, oltre che, almeno nell’uomo, a problemi di natura psicologica, ma non sono chiari motivi per cui, privando un animale, si arrivi alla morte.
Si pensa, a seguito di diversi esperimenti sugli animali, che la causa della morte sia più che altro riconducibile allo stress causato dai metodi utilizzati dagli scienziati per tenerli svegli.
I ricercatori hanno scoperto che esemplari di moscerini della frutta che dormivano, senza alcuna costrizione, molto meno rispetto agli altri (5-15 minuti rispetto a diverse ore al giorno) non morivano o comunque solo le femmine morivano in media solo tre giorni prima rispetto ad una vita media di 40-50 giorni.
Hanno anche effettuato degli esperimenti in laboratorio utilizzando particolari tubi all’interno dei quali hanno inserito diversi moscerini. I tubi erano caratterizzati da sensori di movimento e si agitavano non appena avvertivano che la mosca restava ferma per più di 20 secondi. Il movimento del tubo provocava, naturalmente, il risveglio della mosca.
Gli stessi ricercatori si sono dichiarati sorpresi nella trovare moscerini che avevano bisogno, tutto sommato, di dormire così poco. Hanno anche pensato che sfruttassero quei 20 secondi di sosta per fare delle “micro dormite” ma è improbabile che ciò abbia portato a fasi di sonno degne di questo nome.
È possibile dunque ipotizzare che il sonno non è essenziale per questi moscerini sebbene la sua mancanza possa comunque portare a condizioni non di certo favorevoli (ad esempio un abbassamento dell’attenzione può portare ad una maggiore esposizione ai predatori e quindi comunque alla morte).
Secondo Giorgio Gilestro, ricercatore italiano all’Imperial e uno degli autori della ricerca, “Non è che non ci siano conseguenze nel non dormire – in effetti studieremo gli effetti sulle prestazioni mentali nelle mosche in esperimenti futuri – ma il nostro studio ci ha fatto dubitare che la privazione del sonno da sola causasse la morte”.