
Una particolare mutazione genetica di origine ereditaria sembra proteggere determinate persone dalle infezioni da stafilococco resistenti agli antibiotici, tra cui anche quella causata dallo Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (MRSA).
È la scoperta effettuata da un gruppo di ricercatori del Centro Medico della Duke University.
Attualmente è urgente il bisogno di trovare nuovi metodi di contrasto alle infezioni da stafilococco in quanto questi batteri si stanno rivelando sempre più resistenti agli antibiotici.
“Questo studio fornisce una forte evidenza di una variante genetica che sembra aiutare le persone con MRSA a risolvere le infezioni del flusso sanguigno”, riferisce Vance Fowler, professore alla Duke e autore senior dello studio.
I ricercatori hanno analizzato 68 pazienti divisi in due gruppi di persone correlati per quanto riguarda l’età, il sesso, le condizioni di salute e altri fattori di rischio.
Metà delle persone analizzate aveva avuto l’infezione da da MRSA persistente mentre l’altra metà era stato in grado di eliminare l’infezione.
Eseguendo l’intero sequenziamento dell’esoma di tutti i pazienti, i ricercatori hanno identificato una particolare variazione genetica che risultava evidente nel 62% dei pazienti che avevano eliminato l’infezione contro il solo 9% di quei pazienti in cui invece l’infezione si era sviluppata.
La mutazione genetica, situata nel cromosoma 2p, sembra influenzare un componente immunitario denominato IL-10, una citochina antinfiammatoria.
Una presenza troppo grande di questo componente risultava associata ad un maggior danno tissutale durante l’infezione da MRSA.
I ricercatori hanno eseguito anche esperimenti su modelli animali inibendo questo gene regolatore e ciò portava ad una maggiore suscettibilità all’infezione da stafilococco.