
Anche la Namibia riporta i primi casi di infetti da COVID-19, conferma del fatto che il virus si sta diffondendo anche nella regione subsahariana dell’Africa.
I primi infetti del paese sono due persone provenienti dalla Romania che hanno viaggiato attraverso la Spagna. La coppia è arrivata in Namibia dove è stata sottoposta al test e si è rivelata positiva, secondo quanto dichiara Kalumbi Shangula, il ministro della salute namibiano.
La Namibia, dunque, si affianca al Regno di eSwatini, alle Seychelles, al Ruanda e all’Etiopia tra i paesi che hanno visto i primi infetti da COVID-19 solo nelle ultime 48 ore, a testimonianza della velocità di trasmissione di questo virus che di certo non risparmierà neanche le nazioni africane.
La preoccupazione è che il virus si possa propagare in maniera controllata in quello che è indubbiamente il continente più povero del mondo e meno preparato a livello sanitario per un contrasto adeguato.
In ogni caso il presidente della Namibia, Hage Geingob, ha cercato di rassicurare la popolazione dichiarando, nel corso di una conferenza stampa, che il governo implementerà tutte le misure necessarie per cercare di contenere lo scoppio dell’epidemia nel paese. A tal proposito sono stati vietati tutti i raduni di massa per almeno 30 giorni e i viaggi in tre paesi, il Qatar, l’Etiopia e la Germania con effetto immediato per un periodo di 30 giorni.
Anche le celebrazioni per l’indipendenza del paese, che si sarebbero dovute tenere il 21 marzo, sono state annullate (ci sarà solo una piccola cerimonia alla State House).