Nanografene deformato solubile in acqua

Kenichiro Itami et al., Angewandte Chemie International Edition, 10.1002/anie.201713387

Il nanografene può essere considerato come il fratello più piccolo del grafene in quanto viene utilizzato su scala nanometrica. In ogni caso, per quanto riguarda le applicazioni biomediche, il nanografene è caratterizzato da un difetto che ne limita le potenzialità: non è solubile in acqua. Una nuova ricerca, guidata da Kenichiro Itami della Nagoya University e pubblicata su Angewandte Chemie, mostra che è possibile utilizzare una nuova tipologia di grafene, denominata dagli stessi ricercatori “nanografene deformato”, che è solubile in varie tipologie di solventi.

I ricercatori hanno infatti creato molecole di nano grafene deformate grazie all’utilizzo di sostituenti chimici sul bordo esterno della struttura aromatica.
Queste nuove generazioni di nanografene potrebbero risultare utili in vari campi, in particolare nel bioimaging, nella terapia fotodinamica in altre applicazioni biomediche simili.

Fonti e approfondimenti

Condividi questo articolo

C’è un errore?

Hai trovato un errore in questa pagina? Segnalacelo!

Disclaimer notizie

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. L’autore non è responsabile di altri siti collegati tramite link né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo.

Notizie scientifiche.it usa i cookie per migliorare l'esperienza di navigazione (Leggi di più)


Dati articolo