
Il nanografene può essere considerato come il fratello più piccolo del grafene in quanto viene utilizzato su scala nanometrica. In ogni caso, per quanto riguarda le applicazioni biomediche, il nanografene è caratterizzato da un difetto che ne limita le potenzialità: non è solubile in acqua. Una nuova ricerca, guidata da Kenichiro Itami della Nagoya University e pubblicata su Angewandte Chemie, mostra che è possibile utilizzare una nuova tipologia di grafene, denominata dagli stessi ricercatori “nanografene deformato”, che è solubile in varie tipologie di solventi.
I ricercatori hanno infatti creato molecole di nano grafene deformate grazie all’utilizzo di sostituenti chimici sul bordo esterno della struttura aromatica.
Queste nuove generazioni di nanografene potrebbero risultare utili in vari campi, in particolare nel bioimaging, nella terapia fotodinamica in altre applicazioni biomediche simili.
Fonti e approfondimenti
- Water-Soluble Warped Nanographene: Synthesis of a water-soluble warped nanographene and its application for photo-induced cell death | Wiley News Room – Press Releases, News, Events & Media (IA)
- A Water-Soluble Warped Nanographene: Synthesis and Applications for Photoinduced Cell Death – Lin – 2018 – Angewandte Chemie International Edition – Wiley Online Library (DOI: 10.1002/anie.201713387) (IA)