Nanosfere di silice per rilasciare farmaci in maniera mirata nel corpo

Nanosfere di silice create dai ricercatori; la freccia rossa indica il foro (credito: Jichuan Qi)

Piccole “bottigliette” di vetro di silice su scala nanometrica potrebbero consentire una consegna mirata dei farmaci all’interno del corpo: è questo il risultato a cui è giunto un team di ricercatori del Georgia Institute of Technology.

Si tratta di sfere cave fatte di silice molto piccole con un diametro di circa 200 nanometri. Questi piccoli contenitori vantano un foro sulla loro superficie che potrebbe permettere il riempimento e il rilascio dei farmaci solo a determinate temperature.
I ricercatori hanno testato in laboratorio queste piccole sfere con una miscela di acidi grassi, un colorante e un farmaco antitumorale.

Gli acidi grassi rimanevano solidi alla temperatura del corpo umano ma tuttavia si scioglievano non appena questa temperatura si alzava di pochi gradi. L’aumento avveniva tramite la proiezione di un laser ad infrarossi che veniva assorbito dal colorante.
Il calore del laser provocava lo scioglimento degli acidi grassi e il rilascio del farmaco.

Si tratta di un metodo che potrebbe consentire il rilascio dei farmaci in maniera molto mirata in zone specifiche del corpo, cosa che potrebbe a annullare, in casi specifici, gravi effetti collaterali, come specifica Younan Xia, ricercatore della Georgia Tech e della Emory University e uno degli autori dello studio che aggiunge: “Il resto del farmaco rimane incapsulato dagli acidi grassi solidi all’interno delle ‘bottiglie’, che sono biocompatibili e biodegradabili”.

Per cambiare la velocità del rilascio del farmaco basta poi modificare la dimensione del foro sulla superficie delle nanosfere, un approccio definito come “molto promettente” dallo stesso Xia.

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