
La nanotecnologia sta divenendo sempre più utile in vari comparti delle applicazioni mediche e ora un nuovo studio, pubblicato su ACS Nano, mostra che nanoparticelle con enzimi possono essere utilizzate anche per piccoli interventi di chirurgia dentale o per riorientare denti gravemente disallineati riportandoli ad una posizione corretta.
“Stiamo cercando di cambiare un dogma di 5000 anni sul modo con il quale vengono eseguiti gli interventi chirurgici”, dichiara Avi Schroeder del Technion in un articolo apparso su Phys.org
Attualmente, come per gran parte degli interventi chirurgici, i bisturi non sono in grado di riconoscere i tessuti malati da quelli sani e proprio per questo possono entrare in gioco enzimi modificati che vadano a degradare specificatamente i tessuti non sani.
Un ulteriore procedura, poi, è relatiiva all’allineamento dei denti non allineati in maniera corretta, una patologia definita come malocclusione dentale che viene solitamente trattata con un intervento chirurgico doloroso.
Anche in questo caso potrebbero entrare in gioco gli enzimi modificati che andrebbero a rimuovere le fibre di collagene che vanno a collegare i denti all’osso. In una seconda fase, ulteriori biomolecole verrebbero utilizzate per ricostruire le fibre a seguito dell’allineamento.