
La mancanza di sonno resta una delle cause principali degli incidenti che vedono coinvolti i conducenti dei mezzi di trasporto, a cominciare dall’automobile, e in generale degli incidenti sul lavoro.
La pericolosità di questo fattore sta nel fatto che le persone assonnate non sono quasi mai consapevoli di esserlo a livelli di allarme.
Questo significa che c’è un bisogno pressante da parte di ricercatori e ingegneri vari di ideare metodi sempre più efficacemente per comprendere quando una persona risulta troppo assonnata.
Un nuovo studio, pubblicato sul Journal of Physiology, mostra che eseguire dei test riguardanti il movimento oculare, ossia quegli impercettibili movimenti che la pupilla esegue quasi di continuo, possono essere molto utili in tal senso.
I ricercatori dell’Ames Research Center della NASA hanno infatti eseguito dei test riguardanti i movimenti oculari nei confronti di vari partecipanti di un esperimento nel corso di due settimane.
Prima di iniziare l’esperimento, i partecipanti avevano dormito per un numero di ore medio considerato normale, ossia 8,5 ore a notte, e si erano astenuti dal consumare alcol, droghe o troppa caffeina.
I ricercatori li hanno tenuti svegli per 28 ore testandoli giorno e notte per monitorare i movimenti del loro occhi utilizzando tecniche all’avanguardia.
Scoprivano che quando ai partecipanti veniva chiesto di tenere traccia della direzione, della velocità e della posizione di oggetti che partivano in maniera imprevedibile, i movimenti dell’occhio risultavano molto compromessi.
Hanno quindi ideato un modello in base al quale analizzando un’ampia varietà di movimenti di vari componenti dell’occhio si può rilevare con ottima precisione il grado di sonnolenza e si può comprenderne anche la causa che può essere rappresentata da un numero di ore di sonno insufficiente o da altri fattori come l’abuso di alcol o lesioni cerebrali.