La NASA sstattestando diversi dispositivi sottomarini negli oceani della Terra per prepararsi a sviluppare sonde che possano, tra l’altro, scoprire eventuali vite extraterrestri negli oceani presenti su mondi alieni.
Il pensiero è rivolto subito alla missione, denominata per il momento Europa Clipper, che dovrà svolgersi negli anni 2020 e che vedrà una sonda spedita su Europa, una delle lune di Giove, su cui si pensa ci sia un profondo oceano al di sotto della spessa crosta ghiacciata esterna.
Secondo gli esperti, in questo oceano potrebbero essersi sviluppate forme di vita grazie al calore creato dalla frizione del satellite stesso causata a sua volta dall’attrazione gravitazionale molto forte di Giove.
Nonostante la NASA abbia una notevole esperienza nel ricevere e nel mandare messaggi da sonde lontanissime, l’esperienza riguardante sonde sottomarine non risulta invece molto approfondita.
E proprio per questo che la NASA ha incaricato diversi esperti di biologia marina e oceanografi, tra cui Peter Girguis, biologo marino presso l’Istituto Oceanografico di Woods Hole, onde aiutare i propri tecnici a sviluppare sonde sottomarine che possono eventualmente andare a scovare quei processi chimici che, almeno secondo noi, sono responsabili della nascita della vita nonché del supporto alla stessa.
Tra i vari strumenti, è stato ssviluppato l’ABISS (nell’immagine sopra), una sonda sottomarina capace di operare anche nelle profondità dell’oceano e di mandare dati wwireless.
Fonti e approfondimenti
- Prepping for Alien Oceans, NASA Goes Deep – Scientific American (IA)
- Crediti immagine: Jennifer Berglund