Navi modificano nuvole e clima con le loro emissioni soprattutto a causa dello zolfo

Nuvole al largo della costa della Cornovaglia che mostrano le "tracce navali" del passaggio delle navi (credito: NASA)

In uno studio pubblicato su Geophysical Research Letters un team di ricercatori dimostra che le navi influenzano la formazione delle nuove e il clima in base alle emissioni che producono. Secondo i ricercatori, infatti, quando bruciano i combustibili fossili le navi rilasciano delle particelle che rimangono sospese nell’aria (aerosol).
Queste particelle contengono varie sostanze chimiche e possono modificare alcune tipologie di nuvole. Questo a sua volta può influenzare il clima locale o regionale.

I ricercatori hanno inteso capire quali dei componenti chimici, in particolare lo zolfo, influenzasse di più la formazione delle nuvole. Hanno utilizzato dati prelevati dal monitoraggio satellitare, dato che i cambiamenti delle nuvole provocate dall’aerosol emesso dalle navi possono essere notati anche dai satelliti.
Si sono accorti che le navi possono cambiare letteralmente le nuvole formando delle “linee” conosciute anche come “tracce navali” nelle nuvole sotto le quali passano.

“Analizzando un enorme set di dati delle tracce navali osservate dai satelliti, possiamo vedere che scompaiono in gran parte quando vengono introdotte restrizioni, a dimostrazione del forte impatto degli aerosol”, dichiara Edward Gryspeerdt, del Dipartimento di Fisica dell’Imperial college, uno degli autori dello studio.
I ricercatori hanno infatti analizzato più di 17.000 tracce navali grazie alle osservazioni satellitari e le hanno abbinate ai movimenti ottenuti tramite GPS di bordo.

Hanno scoperto che dopo l’introduzione del controllo delle emissioni nelle aree costiere del Nordamerica, del Mare del Nord, del Mar Baltico e della Manica, in queste zone le tracce navali erano quasi completamente scomparse e in condizioni meteorologiche simili.
Queste restrizioni prevedono che le navi debbano limitare la presenza di zolfo nei carburanti allo 0,5% e ciò porta naturalmente a emissioni minori di aerosol di solfato.

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