
Nei polmoni umani sono presenti funghi e l’ambiente fungino dei polmoni è unico e diversificato secondo un comunicato dell’Università di Bergen,[1] Norvegia, che riprende uno studio pubblicato su PLOS ONE.[2]
Nel corso degli anni gli scienziati hanno sempre più scoperto che nei polmoni vivono diverse tipologie di microrganismi, anche negli individui sani. Tuttavia poca attenzione è stata posta sulla comunità fungina dei polmoni.
Broncopneumopatia cronica ostruttiva
I ricercatori si sono interessati in particolare ad una malattia, la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), realizzando il più grande studio monocentrico sul microbioma fungino nei polmoni delle persone con questa patologia.[1]
Lo studio
I ricercatori hanno raccolto i campioni prelevati dai polmoni di 233 individui con o senza BPCO tramite broncoscopia. Hanno raccolto anche vari campioni prelevati dai polmoni e dalla bocca di 193 di essi che poi sono stati sequenziati.
Come spiega Einar Marius Hjellestad Martinsen, dottorando del Dipartimento di Scienze Cliniche dell’Università norvegese, i risultati dello studio mostravano che i polmoni, anche degli individui sani, erano caratterizzati da un microbioma fungino che risultava diverso da quello della bocca. Ciò suggerisce, secondo il ricercatore, che i polmoni sono caratterizzati da un ambiente fungino unico.[1]
Funghi del genere Candida
In particolare erano presenti i funghi del genere Candida. Inoltre i ricercatori scoprivano che non c’erano particolari differenze per quanto riguarda la composizione fungina dei polmoni tra i soggetti sani e i soggetti con BPCO.
Il fatto che i funghi del genere Candida siano presenti normalmente nei polmoni anche delle persone sane è una scoperta importante, come spiega il comunicato. I funghi di questo genere possono essere localizzati su varie membrane mucose e possono causare delle malattie, ad esempio il mughetto nella bocca oppure nella vagina.
“Sarebbe di grande interesse esaminare ulteriormente se le infezioni polmonari fungine sono causate da funghi che sono già presenti nei polmoni”, spiega Martinsen. Se così fosse, infatti, allora si dovrebbe capire perché questi funghi prima sono “amichevoli” e poi diventano degli “intrusi” che scatenano delle malattie.[1]