
Il livello di povertà nelle Baraccopoli delle zone povere di Manila, nelle Filippine, è tale che gli abitanti di questi quartieri sono soliti raccogliere all’interno delle discariche la carne di risulta, quella di scarto dai lavori di macellazione o dall’immondizia proveniente dai fast-food, oppure carne scaduta gettata via dai supermercati, per farne vere e proprie ricette locali.
Già questo, da solo, è un fatto allarmante ma c’è da dire che molte trattorie e ristoranti che sorgono intorno alle stesse baraccopoli o nella stessa Manila utilizzano questa carne di risulta che acquistano proprio dagli abitanti delle baraccopoli.
Questi ultimi sono soliti raccogliere questi scarti dall’immondizia non solo per sfamare le proprie famiglie ma anche per rivenderli ai ristoratori locali con prezzi, naturalmente, molto economici.
Questa “ricetta”, denominata localmente come “pagpag” permette agli abitanti degli slums filippini di poter guadagnare qualche rupia: uno solo sacchetto di pagpag viene infatti venduto a ristoratori locali per circa 7000 rupie, poco più di 0,40 centesimi di euro.
Il fenomeno è stato trattato da vari documentari televisivi ed è stato portato negli ultimi anni all’attenzione del mondo dato che il consumo di questa carne compromette notevolmente la salute e può portare a malattie come epatite A, febbre tifoide, diarrea e colera.
I cuochi dei ristoranti, dopo aver ricevuto i sacchetti pieni di carne al limite della putrefazione, la “ripuliscono” separando la carne dalle ossa e rimuovendo la sporcizia e tutto ciò che può risultare di “scarto”, considerando che sono state gettate via in una discarica.
Di solito friggono questi scarti di carne nell’olio bollente oppure se ne fa una zuppa ma le ricette possono variare a seconda delle condizioni del materiale.
Sono nate anche diverse botteghe i cui esercenti si guadagnano da vivere processando e poi vendendo la pagpag raccolta dalle altre persone più povere nelle discariche.
Alcuni abitanti locali trovano il pagpag molto gustoso e saporito.