
Le modalità con le quali le mantidi religiose sono in grado di percepire tridimensionalmente il mondo tramite il proprio sistema visivo sono state in parte chiarite grazie ad una ricerca dell’Istituto di Neuroscienza dell’Università di Newcastle.
Questi insetti, infatti, utilizzano una caratteristica, nota come stereopsi o visione stereoscopica, per percepire tridimensionalmente il mondo e dunque essere più efficienti particolar modo per la caccia alle prede.
Le mantidi religiose la ottengono tramite due retine che calcolano le distanze ed attivano le zampe anteriori quando la preda si trova vicino.
Questo sistema è a sua volta attivato da speciali neuroni che i ricercatori hanno individuato nel cervello della mantide e che si dividono in quattro classi.
Come spiega Ronny Rosner, lo scienziato che ha registrato l’attività dei singoli neuroni, “Nonostante le loro piccole dimensioni, i cervelli delle mantidi contengono un numero sorprendente di neuroni che sembrano specializzati per la visione tridimensionale, il che suggerisce che la percezione della profondità della mantide è più complessa di quanto pensassimo” .
La ricerca rappresenta il primo caso di identificazione di neuroni specifici per la percezione dello spazio 3D nel cervello di un vertebrato.
La scoperta di questi neuroni relegati alla particolare visione tridimensionale delle mantidi potrebbe essere di aiuto per lo sviluppo degli algoritmi collegati alla visione artificiale.
Approfondimenti
- A neuronal correlate of insect stereopsis | Nature Communications (IA) (DOI: 10.1038/s41467-019-10721-z)
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