Neuropatie da lesioni del midollo spinale, esperimento sui topi mostra che terapia genica potrebbe essere utile

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Per le neuropatie da lesioni del midollo spinale la terapia genica potrebbe essere un approccio interessante secondo quanto riferisce un comunicato dell’Università della California a San Diego.[1] I ricercatori hanno pubblicato i risultati dei propri esperimenti in uno studio apparso su Molecular Therapy.[2]

Ricercatori hanno sperimentato una terapia genica

I ricercatori hanno sperimentato una terapia genica con la quale hanno inibito le vie di segnalazione delle cellule nervose per ridurre il dolore neuropatico nei topi. Gli animali erano affetti da lesioni del midollo spinale oppure dei nervi periferici. I ricercatori non hanno rilevato effetti collaterali a seguito della terapia genica.[1]

L’esperimento con un virus adeno-associato

L’esperimento ha visto i ricercatori iniettare un virus adeno-associato (innocuo) per trasportare una coppia di transgeni un decodificare l’acido gamma-aminobutirrico o GABA nel corpo dei topi. La consegna era limitata alla zona della lesione del nervo sciatico. I ricercatori notavano un certo livello di inibizione dei neuroni di segnalazione del dolore nei topi, un’inibizione che durava fino a 2,5 mesi dopo il trattamento.[1]

Metodo potrebbe essere un “nuovo approccio terapeutico”

Come riferisce il comunicato, il metodo potrebbe essere un “nuovo approccio terapeutico” per una condizione, quella della neuropatia, che può colpire molti soggetti con lesioni del midollo spinale. La neuropatia, come riferisce il comunicato, può portare infatti a diversi danni oppure a disfunzioni dei nervi anche in altre zone del corpo. Tra i sintomi, oltre al dolore, si possono rilevare un intorpidimento cronico, che può essere anche debilitante, una sensazione di formicolio e debolezza muscolare.[1]

Cure per la neuropatia

Al momento non esistono cure singolarmente efficaci per la neuropatia. Ci sono diversi farmaci ma questi possono essere collegate ad effetti collaterali indesiderati tra cui una debolezza motoria e la sedazione. Gli oppioidi, sebbene utilizzabili in questi casi, possono poi portare anche ad un utilizzo improprio o ad un abuso.[1]
“Uno dei prerequisiti di una terapia antinocicettiva clinicamente accettabile (bloccante del dolore) è il minimo o l’assenza di effetti collaterali come debolezza muscolare, sedazione generale o sviluppo di tolleranza per il trattamento”, spiega Martin Marsala, docente del Dipartimento di Anestesiologia della Scuola di Medicina dell’Università della California a San Diego e autore senior dello studio.[1]

Note e approfondimenti

  1. Gene Therapy Shows Promise in Treating Neuropathy from Spinal Cord Injuries
  2. Precision spinal gene delivery-induced functional switch in nociceptive neurons reverses neuropathic pain. – ScienceDirect (DOI: 10.1016/j.ymthe.2022.04.023)
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