
Da dove provengono i neutrini cosmici? A questa domanda sta cercando di rispondere, oltre a molti altri laboratori del mondo, anche un team di ricercatori ed astrofisici russi. I ricercatori stanno utilizzando i dati raccolti da IceCube, un osservatorio per rilevare i neutrini costruito al polo sud. A questi dati stanno affiancando quelli raccolti dai radiotelescopi.
I ricercatori confermano che i neutrini cosmici sembrano arrivare dal centro delle galassie attive, ossia di quelle galassie dove ci sono buchi neri supermassicci che divorano di continuo altro materiale, ad esempio gas e stelle.
Parte di questo materiale, prima di finire oltre l’orizzonte degli eventi, “rimbalza” e viene espulso nello spazio. Sarebbe proprio questa materia, espulsa a grandissima velocità, a dare origine ai neutrini che poi arrivano sulla Terra.
Lo studio è stato pubblicato sull’Astrophysical Journal e descrive soprattutto quei neutrini ad altissima energia, a 200 trilioni di elettronvolt o anche di più.
Nello specifico i ricercatori hanno scoperto che questi neutrini ad alta energia provengono dai quasar posti al centro delle galassie attive.
I quasar sono, secondo quanto riferisce la teoria principale, buchi neri supermassicci posti al centro delle galassie che causano una grossa fonte di luminosità e di energia procurata proprio da quel materiale che non supera l’orizzonte degli eventi e schizza via da un disco di accrescimento che ruota vorticosamente intorno all’orizzonte.
“Le nostre scoperte indicano che i neutrini ad alta energia sono nati in nuclei galattici attivi, in particolare durante brillamenti radio. Dato che sia i neutrini che le onde radio viaggiano alla velocità della luce, raggiungono contemporaneamente la Terra”, spiega Alexander Plavin, il primo autore dello studio nonché studente di dottorato presso l’Istituto fisico di Lebedev dell’Accademia delle scienze russa (RAS).
Approfondimenti
- Where neutrinos come from — News MIPT (IA)
- Observational evidence for the origin of high-energy neutrinos in parsec-scale nuclei of radio-bright active galaxies (IA) (arXiv: 2001.00930) (PDF)
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