
Gli scienziati sanno da tempo che la selezione naturale ha in generale favorito quelle piante i cui semi crescono più velocemente. Germinare più velocemente significa poter maggiormente evitare danni apportati, per esempio, da agenti atmosferici o da animali erbivori quando la struttura stessa della pianta è ancora molto debole. Nonostante questa sia una regola pressoché accertata e anche abbastanza facile da comprendere, ci sono molti casi in cui le piante, in determinate circostanze, tendono a germinare più tardi. Per comprendere questo mistero un team di ricercatori dell’Università della California San Diego ha realizzato un nuovo studio i cui risultati sono stati pubblicati su Evolution Letters.[2]
I ricercatori hanno dimostrato, in questo studio, che diversi animali erbivori vertebrati, tra cui topi, uccelli e conigli, hanno un ruolo più importante, rispetto a quanto considerato precedentemente, per quanto riguarda la selezione naturale delle piante in crescita. Si tratta di scoperte importanti in un’epoca come questa, fatta di notevoli cambiamenti climatici i quali stanno influenzando, e lo faranno ancora più fortemente futuro, lo sviluppo stesso delle piante.
Nello specifico i ricercatori hanno analizzato due specie di erbe della California (Stipa pulchra e Bromus diandrus) scoprendo che quelle piantine che emergevano più velocemente erano proprio quelle maggiormente prese di mira dagli animali erbivori vertebrati perché erano i primi frammenti di vera vegetazione disponibile nel loro paesaggio all’inizio della stagione di crescita.
Si tratta di risultati, come spiega Elsa Cleland, professoressa della divisione di scienze biologiche che ha lavorato insieme all’ex studente laureato Joseph Waterton, che mostrano che gli animali erbivori, in particolare all’inizio della stagione della crescita, possono contrastare o rendere nullo il vantaggio dato da una germinazione precoce da parte delle piante: “Questo è importante perché per persistere e tenere il passo con il cambiamento climatico, molte specie dovranno cambiare i loro tempi stagionali. Il nostro studio mostra che non possiamo stimare con precisione la forza della selezione naturale sui tratti chiave se non teniamo conto del forze realistiche che agiscono in natura, come gli erbivori, sulle piante”.[1]
Note e approfondimenti
- Vertebrate herbivory weakens directional selection for earlier emergence in competition – Waterton – – Evolution Letters – Wiley Online Library (IA) (DOI: 10.1002/evl3.222)
Articoli correlati
- Microplastiche ostacolano germinazione delle piantine: il nuovo esperimento con le lenticchie
- Una birra migliore ci aspetta? Pianta d’orzo manipolata geneticamente per migliore germinazione
- Piante e animali sembrano reagire in maniera simile ai cambiamenti climatici
- Conigli preferiscono mangiare piante con molto DNA
- Pianta fa frutti troppo piccoli e poco attraenti, ecco come si è evoluta per attrarre uccelli e disperdere semi
- Pianta usata in medicina cinese si è evoluta per nascondersi agli umani
- Margherite che si chiudono di notte vantano petali mimetizzati per confondere predatori
- Scienziati tentano di coltivare piante nel terreno lunare: “siamo rimasti sorpresi”