
Il microbioma intestinale, ossia tutti i microrganismi che vivono nei nostri intestini, può essere influenzato anche dalle attività fisica e un nuovo studio, condotto da un team di ricercatori dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, coadiuvati da colleghi di altri istituti, lo conferma.
I ricercatori hanno scoperto che il microbioma dell’intestino può essere positivamente influenzato da nove settimane di allenamenti di ciclismo indoor con intervalli ad alta intensità.
Lo studio disponibile sul Journal of the International Society of Sports Nutrition.[1]
Attività fisica e effetti sul microbiota intestinale
Già diversi studi condotti sugli esseri umani, sebbene limitati, spiegano i ricercatori nell’abstract, hanno suggerito che l’attività fisica possa avere effetti positivi sulla salute dell’intestino, in particolare sulla diversità batterica del microbiota intestinale.
Questo studio chiarisce un po’ questi effetti anche in base ai livelli di intensità e di durata dell’attività fisica collegati.
L’esperimento
I ricercatori hanno usato i dati di 17 studenti universitari maschi sani. La composizione del loro microbiota intestinale veniva analizzata prima dell’inizio dell’esperimento e dopo di esso. L’esperimento durava nove settimane durante le quali i soggetti dovevano condurre degli allenamenti di ciclismo a intervalli ad alta intensità. I ricercatori valutavano anche i collegamenti tra la composizione dei batteri dell’intestino e diverse caratteristiche fisiche dietetiche dei soggetti.[1]
Cambiamenti nella composizione batterica dell’intestino
Alla fine dell’esperimento i ricercatori notavano dei cambiamenti nella composizione di varie specie di batteri del microbioma dell’intestino. Come spiegano nelle conclusioni gli stessi ricercatori, nove settimane di esercizio ad alta intensità modificavano la composizione “spostando la popolazione microbica intestinale verso un microbioma più sano con benefici per la salute umana in generale”.[1]
Riduzione di Cyanobacteria e di Proteobacteria
In particolare i ricercatori notavano, a seguito dell’allenamento ad alta intensità, una riduzione di Cyanobacteria e di Proteobacteria, una cosa che suggerisce un effetto positivo sulla salute.
I Proteobacteria sono batteri associati alla pro-infiammazione e quindi la loro riduzione a seguito dell’allenamento promuoveva la diminuzione del processo infiammatorio.[1]
Aumento di Actinobacteria
I ricercatori notavano anche un aumento di Actinobacteria. Questi ultimi sono batteri coinvolti nei processi antinfiammatori. Un loro aumento può essere considerato un fattore positivo anche perché sono coinvolti nel mantenimento dell’omeostasi intestinale, nella regolazione della biosintesi e nel catabolismo della mucina, nonché nella fornitura di energia per la proliferazione delle cellule epiteliali e nella stimolazione del sistema immunitario, come spiegano i ricercatori.[1]
Aumento del rapporto tra Firmicutes e Bacteroidetes
Notavano inoltre un aumento significativo del rapporto tra Firmicutes e Bacteroidetes, un aumento che può essere collegato con un livello maggiore di VO2max (massimo consumo di ossigeno, un parametro biologico che stima la quantità di ossigeno che una persona può consumare per ogni contrazione muscolare[2]).
Questo stesso aumento del rapporto, inoltre, può essere positivamente collegato anche con un livello più alto di acidi grassi totali fecali a catena corta.
Inoltre, come spiegano i ricercatori, i batteri Firmicutes producono butirrato, una molecola considerabile come salutare perché regola il metabolismo energetico e l’aumento della sensibilità all’insulina.[1]