Nuova missione della NASA misurerà caratteristica della Terra che forse ci ha permesso di essere qui

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Un razzo della NASA sarà presto lanciato per dare il via ad una nuova missione che misurerà quello che potrebbe essere uno dei principali fattori per i quali la vita è comparsa sulla Terra: la capacità del nostro pianeta di attrarre le cariche elettriche nella sua atmosfera.
Come spiega il comunicato della NASA la missione Endurance, che vedrà il lancio dalle Isole Svalbard il 9 maggio, proverà a misurare il potenziale elettrico globale del nostro pianeta.

Campo elettrico debole del nostro pianeta è uno dei fattori che ha permesso la nascita della vita

Gli scienziati già prevedono che la forza di questo potenziale elettrico risulterà abbastanza debole e ciò, oltre a rendere più difficile la stessa misurazione, rafforzerà l’ipotesi secondo la quale il campo elettrico debole del nostro pianeta è uno dei fattori che ha permesso la nascita della vita.

Miliardi di anni fa Venere e la Terra erano abbastanza simili

In effetti miliardi di anni fa Venere e la Terra erano abbastanza simili. Venere non era il pianeta che vediamo oggi: era molto più umido e probabilmente c’erano distese d’acqua ma le cose sono cambiate ed è diventato un pianeta inabitabile.
Il pianeta è sterile, secco e la sua superficie si trova sotto una pressione atmosferica che è almeno 90 volte più grande di quella della Terra. E questo senza parlare delle temperature che arrostirebbero qualsiasi forma di vita.

Ecco come è scomparsa all’acqua da Venere

Il primo indizio fu ottenuto dagli scienziati 2016 tramite la missione Venus Express dell’Agenzia spaziale europea. Venne rilevato un potenziale elettrico di 10 volt intorno al pianeta. Le particelle cariche positivamente si allontanano dalla sua superficie e questo fenomeno provocherebbe anche l’aspirazione degli ingredienti dall’acqua, tra cui l’ossigeno che, caricato positivamente, vedrebbe i suoi atomi separarsi. Nel corso di miliardi di anni questo fenomeno avrebbe drenato tutta l’acqua dalla superficie di Venere.

Perché sulla Terra non accade?

Tuttavia anche la Terra ha una sua ionosfera: perché qui non accade? Secondo Glyn Collinson, scienziato del Goddard Space Flight Center della NASA a Greenbelt coinvolto nel progetto Endurance, la cosa si spiegherebbe nel livello molto più basso del potenziale elettrico terrestre rispetto a quello di Venere. I ricercatori stimano una forza di circa 0,3 V, all’incirca 25 volte più debole del potenziale elettrico di Venere e paragonabile al potenziale elettrico della batteria di un orologio.

Bisogna effettuare le misure

Ma per avere la certezza bisogna effettuare le misure e misurare campi elettrici così deboli intorno ad un pianeta non è certo una cosa agevole. La sonda, una volta lanciata, misurerà gli elettroni che fuoriescono dall’atmosfera. Questi elettroni, sottoposti a questa lenta “fuga” da miliardi di anni, sono comunque rallentati dal potenziale elettrico della Terra e la sonda misurerà proprio questo rallentamento.

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