Un nuovo metodo per individuare più efficacemente chi mente viene descritto in un nuovo studio pubblicato sull’International Journal of Psychology and Behaviour Analysis.[1] Come spiega il comunicato dell’Università di Portsmouth, i ricercatori hanno scoperto che i bugiardi possono essere scoperti meglio se li si costringe a svolgere un numero maggiore di compiti mentre vengono rivolte loro le domande.
Mentire richiede un livello suppletivo di energia cognitiva
Mentire richiede un certo livello di energia cognitiva, sicuramente maggiore rispetto a quello che ci vuole per raccontare solo la verità. I ricercatori hanno svolto un nuovo interessante esperimento chiedendo ai 164 partecipanti di svolgere di compiti aggiuntivi, paralleli rispetto a quello relativo alle risposte a cui dovevano dare, nel corso degli “interrogatori”. A parte dei partecipanti veniva chiesto di dire la verità, agli altri di raccontare bugie nel modo più convincente possibile.
Il compito secondario
Il cervello aveva bisogno di una potenza “extra” per concentrarsi anche sul compito aggiuntivo, una potenza a cui doveva essere aggiunta anche quella per raccontare la menzogna per quelli che dovevano raccontare le bugie. Il compito secondario era quello di far tornare alla mente il numero della targa di un’auto composto da sette cifre. Inoltre ai partecipanti veniva detto che ricordare il numero della targa era molto importante, cosa che aumentava la percentuale di smascheramento.
Se pensi di più a cosa devi raccontare, le bugie sono più facili da smascherare
Secondo Aldert Vrij, ricercatore del Dipartimento di Psicologia a Portsmouth che ha guidato il team di studio, questa ricerca suggerisce che “verità e bugie possono suonare ugualmente plausibili fintanto che ai bugiardi viene data una buona opportunità per pensare a cosa dire”. Nel momento in cui la possibilità di pensare a cosa raccontare tende a diminuire, la bugia comincia ad essere meno plausibile della verità, soprattutto quando veniva spiegato alla partecipante che il compito di ricordare il numero di targa era importante.
Introdurre un secondo compito mentale da portare in avanti durante l’interrogatorio
Secondo i ricercatori, infatti, introdurre un secondo compito mentale da portare in avanti durante l’interrogatorio deve essere qualcosa da introdurre con attenzione. In sostanza i bugiardi non devono trascurare questo secondo compito mentale altrimenti la tecnica non sarà efficace. Si può dunque spiegare al soggetto che la cosa da ricordare come compito secondario è molto importante oppure lo si può costringere ad essere più impegnato mentalmente durante l’interrogatorio con qualcosa che non può essere trascurata, come afferrare un oggetto oppure guidare un simulatore di auto.
Note e approfondimenti
- The effects of a secondary task on true and false opinion statements — University of Portsmouth (DOI: 10.15344/2455-3867/2022/185)