Nuova tecnica simile a risonanza magnetica per esaminare batterie dall’esterno

Schema della nuova tecnica utilizzata per esaminare dall'esterno le batterie (credito: Andrew Ilott and Alexej Jerschow)

Con l’obiettivo di sviluppare batterie sempre migliori e soprattutto più sicure, un gruppo di ricerca del Dipartimento di Chimica della New York University ha sviluppato un metodo particolare che utilizza una tecnica molto simile a quella della risonanza magnetica per capire ciò che sta danneggiando internamente alcuni tipi di batterie.
Con questa tecnica, tra l’altro, oltre a scoprire i difetti interni senza dover aprire ed esaminare le stesse batterie direttamente, si potrà determinare anche la quantità di carica che è rimasta.

Secondo Alexej Jerschow, professore della New York University che ha guidato il gruppo di ricerca il cui studio è stato pubblicato su Nature Communications, “L’uso di energia alternativa e veicoli elettrici aumenterà ulteriormente la richiesta di batterie migliori e più sicure. Tuttavia, al momento c’è solo un insieme molto limitato di strumenti disponibili per diagnosticare la salute di una batteria senza distruggere la batteria: la nostra tecnica non invasiva offre un metodo più rapido ed espansivo per effettuare queste valutazioni”.

Il metodo potrà essere sfruttato soprattutto per le batterie ricaricabile agli ioni di litio, ossia quelle che vengono utilizzate nella maggior parte dei dispositivi portatili, in primis gli smartphone. In generale la stessa tecnica può essere comunque utilizzata anche per le batterie ricaricabili delle auto elettriche che presto si diffonderanno in maniera massiva a livello globale.

Poter capire la natura dei difetti o dei guasti di batterie del genere può essere dispendioso o per certi versi impossibile tanto che la maggior parte dei casi vengono direttamente sostituite del tutto con costi che, ovviamente, aumentano.
La procedura, molto simile alla risonanza magnetica che si utilizza per comprendere ciò che si trova all’interno della struttura, soprattutto all’interno del corpo umano, riesce a misurare minuscoli cambiamenti del campo magnetico che circonda le celle elettrochimiche della batteria.

Fonti e approfondimenti

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