
Un nuovo studio rivela nuove prove per quanto riguarda gli effetti del cambiamento climatico nella zona dell’Artico. Lo studio, disponibile su Nature Communications (vedi il link più sotto) è stato condotto da Igor Lehnherr, geografo dell’Università di Toronto, Mississauga.
Secondo lo studioso, e secondo i dati che ha analizzato, nella regione artica del Canada, una regione da sempre ritenuta come “neutra” per quanto riguarda il riscaldamento globale prodotto dall’uomo e dall’inquinamento, sta invece reagendo ed in maniera anche abbastanza rapida, proprio al riscaldamento delle temperature.
Lo studio si è avvalso soprattutto dell’analisi dei dati riguardanti il lago Hazen, il più grande del mondo situato a nord del Circolo Polare Artico.
Come dichiara lo stesso Lehnherr, “Anche in un luogo così a nord, non c’è più abbastanza freddo da impedire che i ghiacciai si restringano. Se questo posto non è più favorevole alla crescita dei ghiacciai, non ci sono molti altri rifugi rimasti sul pianeta.”
S dati i analizzati risalgono fino agli anni 50 dello scorso secolo e mostra come l’ecosistema del lago sia rimasto sostanzialmente stabile per centinaia di anni per poi cambiare sensibilmente nelle ultime decine di anni.
Soprattutto i cicli biogeochimici risultano accelerati e si osserva una quantità maggiore di nutrienti organici, di contaminanti di carbonio che vanno ad intaccare tutto il sistema.