Grazie a nuove tecnologie biochimiche è stata fatta un po’ di chiarezza sulle tecniche adottate dalle cellule per compattare il DNA, fino a 10.000 volte, onde separarlo per creare due cellule identiche. Si tratta del processo che sta alla base della crescita nonché della riparazione e della manutenzione degli esseri viventi, un processo che tra l’altro non era mai stato ben compreso e che ha rappresentato una sfida per scienziati e biologi fin dalla fine del XIX secolo.
La ricerca, pubblicata su Science, può risultare utile anche perché molte delle più gravi malattie sono causate proprio da difetti in questo processo di compattamento del DNA e divisione da parte delle cellule.
In sostanza, quando le cellule cominciano a dividersi, ciocche di materiale genetico vengono piegate a formare una serie di anelli compatti. Questi ultimi cominciano poi a sporgere e a formare un asse a forma di elica, proprio come la forma delle scale a chiocciola.
Alla base di questo processo vi sono varie proteine note come condensine I e condensine II che svolgono ruoli diversi. Il risultato è un compattamento del genoma in strutture ordinate che possono essere accuratamente divise.
La ricerca è stata condotta da un gruppo di ricercatori dell’Università di Edimburgo, dalla University of Massachusetts Medical School, dell’Howard Hughes Medical Institute e dal Massachusetts Institute of Technology.
Fonti e approfondimenti
- DNA study casts light on cell division mystery | The University of Edinburgh (IA)
- Crediti immagine: Università di Edimburgo