
È il transistor più flessibile al mondo quello prodotto, tramite l’utilizzo del germanio, da un team di ricercatori della TU Wien (Vienna). Invece di utilizzare il silicio, infatti, i ricercatori hanno utilizzato il germanio, un semimetallo che già in passato era stato usato per fabbricare transistor ma che poi non ho avuto molto successo in questo campo tecnologico.
I ricercatori descrivono il nuovo chip in uno studio pubblicato su ACS Nano.
Il nuovo componente, come riferisce il comunicato dell’istituto austriaco, potrebbe aprire la strada ad una nuova era della tecnologia dei chip, soprattutto in relazione al settore dell’intelligenza artificiale.
Come è fatto il nuovo chip
A spiegare il funzionamento del nuovo circuito integrato è Masiar Sistani, ricercatore del team del professore Walter Weber. Il chip è fatto da due elettrodi che sono collegati tramite un sottilissimo filo di germanio: “Ciò che è decisivo è che il nostro transistor ha anche un altro elettrodo di controllo, che è posto sulle interfacce tra germanio e metallo. Può programmare dinamicamente la funzione del transistor”.
Flessibilità: cambio radicale della progettazione
Il punto di forza di questo chip sta nella flessibilità: questi nuovi transistor adattivi possono portare a termine più compiti logici a seconda della necessità. Si tratta di un cambio radicale della stessa progettazione dei transistor, un cambio che potrebbe rivelarsi determinante per il futuro sviluppo dell’intelligenza artificiale e delle reti neurali. Come spiega Weber, con questi nuovi transistor adattivi “ora è possibile cambiare i circuiti direttamente sul chip in modo mirato”.
Sono addirittura più semplici da costruire
E il livello tecnologico dei transistor sarebbe addirittura più semplificato rispetto a quelli dei transistor “tradizionali”: i materiali che si usano oggi per creare i transistor, infatti, vengono “drogati”. Sono arricchiti con atomi “estranei”. Con i nuovi transistor basati sul germanio, invece, ciò non è necessario in quanto si può utilizzare del germanio puro.
Questi stessi transistor, in ogni caso, potrebbero non sostituire quelli tradizionali: potrebbero essere affiancati ad essi, ad esempio venendo incorporati nei computer come componenti aggiuntivi, fa notare Sistani.