Un nuovo coronavirus canino scoperto in un bambino affetto da polmonite ed esaminato nel 2018 in Malesia è stato individuato da un team di ricercatori della Duke University che hanno pubblicato il proprio studio sulla rivista Clinical Infectious Diseases .[2]
I ricercatori però non sono riusciti a dimostrare che questo nuovo coronavirus abbia causato la polmonite nel bambino anche perché lo stesso soggetto risultava affetto anche dal rhinovirus, il virus che può causare il raffreddore negli esseri umani.[1]
Del nuovo coronavirus canino individuato dai ricercatori non ne hanno ancora compreso la potenzialità in termini di trasmissione dagli stessi cani agli esseri umani o finanche tra gli esseri umani stessi, come specifica Gregory Gray, un professore di medicina della Duke e autore senior dello studio.[1]
Nel caso venisse confermata l’infezione anche negli esseri umani causata da questo nuovo coronavirus, questo nuovo virus sarebbe l’ottavo coronavirus unico conosciuto che causa malattie negli esseri umani[1] e, cosa forse più importante, dimostrerebbe che i coronavirus trasmessi dagli animali agli uomini alla fine non sono poi così rari.
“La cosa più importante è che questi coronavirus probabilmente si riversano sugli esseri umani dagli animali molto più frequentemente di quanto sappiamo”, spiega Gray. Gran parte dei test diagnostici che oggi utilizziamo, infatti, rilevano solo i coronavirus umani noti e non quelli ancora da scoprire e il sospetto è che quelli ancora da scoprire potrebbero essere parecchi.[1]
I ricercatori hanno analizzato vari centinaia di casi di polmonite archiviat dal 2017 al 2018 in alcuni database medici di istituti sanitari dello stato di Sarawak, Malesia orientale. Hanno scoperto che il 2,5% dei tamponi nasofaringei dei 301 pazienti analizzati mostrava la presenza dell’RNA di un nuovo coronavirus canino, cosa che ha sorpreso gli stessi ricercatori dato che di solito i coronavirus dei cani non si trasmettono le persone.[1][3]
Hanno prelevato un virus da uno dei campioni clinici e lo hanno coltivato in laboratorio ottenendo la conferma che si trattava proprio di un nuovo, sconosciuto coronavirus canino.[3]
Secondo Gray, è probabile che il numero di coronavirus canini che circolano e che possono essere trasmessi agli esseri umani, e di cui non abbiamo alcuna conoscenza, siano più di quanto stimato in precedenza.[1]
Evidentemente la maggior parte di essi non riesce a fare il “salto” dai cani agli esseri umani oppure riesce a farlo ma non prova conseguenze in termini infettivi negli umani ma ciò non vuol dire che si debba abbassare la guardia, anzi c’è bisogno di una migliore sorveglianza per quanto riguarda le persone ricoverate in ospedale come infezioni sconosciute.
Il fatto è, come spiega lo stesso Gray, che questi virus non si adattano subito gli esseri umani anche se effettuano il “salto”. Ci vogliono, infatti, diversi anni prima che riescano ad adattarsi efficientemente al sistema immunitario umano e possano causare una reale infezione: “Dobbiamo cercare questi agenti patogeni e rilevarli in anticipo”.[1]
Note e approfondimenti
- Duke-Led Team Identifies New Coronavirus Threat to Humans | Duke Today (IA)
- Novel Canine Coronavirus Isolated from a Hospitalized Pneumonia Patient, East Malaysia | Clinical Infectious Diseases | Oxford Academic (IA) (DOI: 10.1093/cid/ciab456)
- New coronavirus found, and it jumped from dogs to people | Live Science (IA)