Nuovo farmaco sperimentale promettente per insufficienza cardiaca

Un nuovo farmaco sperimentale potrebbe offrire nuovi trattamenti per l’insufficienza cardiaca cronica. Gli studi sono portati avanti da un team di ricercatori della Facoltà di Medicina e Odontoiatria dell’Università dell’Alberta, Canada.
Il farmaco, denominato vericiguat, è stato sperimentato su pazienti ad alto rischio di morte o ricoverati per insufficienza cardiaca.

Il farmaco ha già superato lo studio clinico di fase III durante la quale metà dei partecipanti è stata scelta in maniera casuale in modo che i soggetti potessero ricevere il vericiguat in combinazione con la terapia standard per l’insufficienza cardiaca. L’altra metà riceveva invece una sostanza placebo ininfluente.
I risultati mostravano che i tassi di morte per problemi cardiovascolari o di ospedalizzazione per quei pazienti a cui veniva somministrato il vericiguat risultavano del 10% più bassi rispetto ai tassi dei soggetti del gruppo placebo.

“Sebbene disponiamo di una buona terapia basata sulle linee guida per i pazienti con insufficienza cardiaca, sono ancora necessari nuovi farmaci per aiutare a curare quei pazienti che si deteriorano nonostante le cure correnti ottimali”, riferisce Paul Armstrong, professore di medicina a capo dello studio.
I ricercatori hanno inoltre scoperto che il vericiguat causa poiché effetti collaterali.

Il farmaco funziona stimolando un enzima denominato guanilato ciclasi solubile (sGC), fondamentale per la funzione cardiaca e per far sì che i vasi sanguigni si rilassino per facilitare il flusso del sangue. Nei pazienti con insufficienza cardiaca, infatti, l’SGC ha funzionalità ridotte e non è più capace di stimolare in maniera sufficiente il guanosina monofosfato ciclico (cGMP), che è necessario per la trasmissione di segnali chimici ai vasi sanguigni. Ciò causa una disfunzione vascolare e coronarica.
“Poiché questo agente stimolatore della guanilato ciclasi si avvicina e prende di mira un nuovo percorso nelle malattie cardiache, pensiamo che potrebbe aprire un nuovo orizzonte per altri problemi cardiaci che meritano di essere esplorati”, dichiara ancora Armstrong.

Justin Ezekowitz, un professore di cardiologia e altro responsabile dello studio, dichiara che questo nuovo farmaco può rivelarsi molto importante sia durante il ricovero del paziente che dopo che è stato dimesso.
Ora i ricercatori vogliono capire, tramite uno studio separato, se il vericiguat possa offrire gli stessi benefici anche a quei pazienti che soffrono di insufficienza cardiaca con frazione di eiezione conservata, una tipologia di insufficienza cardiaca per la quale esiste un numero ancora più piccolo di possibili trattamenti.
Lo studio è stato pubblicato sul New England Journal of Medicine and Circulation.

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