
La durata della conservazione dei cibi e delle bibite gassate nelle bottiglie di plastica potrebbe aumentare a dismisura grazie ad un nuovo materiale di pochissimi nanometri di spessore fatto di rivestimenti simili al quarzo. Questo nuovo materiale, come riferisce un comunicato pubblicato sul sito dell’Università della Ruhr a Bochum, potrebbe inoltre permettere alle tv OLED di far apparire sullo schermo immagini più brillanti. Lo stesso materiale, inoltre, essere d’aiuto per separare i gas al uno dall’altro.
Come spiega Peter Awakowicz, professore di ingegneria elettrica generale di tecnologia del plasma nella suddetta università, se si vogliono ottenere risultati con i plasmi che formano polimeri bisogna superare alcune difficoltà e una di queste risiede nel fatto che le nanoparticelle che si vengono a formare rappresentano un ostacolo.
Si possono però rivestire i polimeri usati in maniera mirata a patto che essi vengano realizzati appositamente per formarsi e per depositarsi sulle superfici. Con il materiale Plasma Enhanced Chemical Vapour Deposition, o PECVD, si possono applicare rivestimenti molto sottili a tenuta di gas, per esempio, nelle bottiglie in PET.
Questo potrebbe permettere al contenuto di durare più a lungo. Con un metodo simile, inoltre, si potrebbero proteggere i diodi organici ad emissione di luce delle tv OLED dall’umidità e questo permetterebbe una durata più lunga degli stessi televisori.
Ciò è possibile perché i plasmi sono freddi e non arrivano a danneggiare i polimeri delle bottiglie in PET o di altre superfici con il calore. Nel plasma, solo gli elettroni sono caldi e non arrivano danneggiare le superfici.
Il nuovo materiale ha uno spessore di 20-30 nm e permette, per esempio, all’acqua gasata presente nelle bottiglie di perdere da 10 a 100 volte meno gas. Una bottiglia di bibita gasata con un rivestimento del genere potrebbe permettere all’acqua di durare dalle quattro settimane fino ad un anno in più. Lo stesso metodo potrebbe essere utilizzato anche per conservare meglio alimenti e medicinali noti componenti microelettronici. “Questo tipo di rivestimento è anche ecologico, perché la piccola quantità di materiale può essere semplicemente trascurata durante il riciclaggio” Marc Böke, ricercatore dell’università tedesca impegnato in questo progetto.
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