Nuovo materiale può trasformare anidride solforosa da gas tossico a prodotto utile

Un gruppo di ricercatori ha dimostrato che grazie ad un nuovo materiale, composto da un particolare polimero, è possibile “intrappolare” il biossido di zolfo nocivo e trasformarlo in composti utili.
Questo sistema potrebbe ridurre le emissioni di anidride solforosa perché permette di catturare in maniera selettiva le molecole inquinanti in delle “gabbie” progettate appositamente.

Questo gas intrappolato non deve essere immagazzinato o stoccato ma può essere utilizzato anche per vari processi industriali e per varie tipologie di prodotto una volta convertito.
Il materiale è fatto di molecole porose, note anche come strutture molecolari organiche (MOF), aventi dello spazio al loro interno che funge da “gabbia”.
I ricercatori le hanno esposte ai gas di scarico dei veicoli, simulati in laboratorio, e hanno scoperto che potevano separare molto efficientemente l’anidride solforosa dalla miscela dei gas a temperature elevate, anche presenza di acqua.

Secondo gli stessi ricercatori, questo nuovo metodo si rivela molto più efficiente rispetto agli altri per la cattura di anidride solforosa. Gli altri metodi, infatti, disperdono molti rifiuti solidi e liquidi e possono rimuovere solo fino al 95% dei gas tossici. Inoltre, come sottolinea Gemma Smith, autrice principale dello studio, “il passaggio di rigenerazione è molto efficiente dal punto di vista energetico rispetto a quelli riportati in altri studi; l’anidride solforosa catturata può essere rilasciata a temperatura ambiente per la conversione in prodotti utili, mentre la struttura metallo-organica può essere riutilizzata per molti più cicli di separazione”.

L’inquinamento da anidride solforosa è causato dall’attività umana, in particolare da attività quali quelle legate alle centrali elettriche, alle attività industriale, ai treni, alle navi e alle attrezzature pesanti. Lo studio è stato pubblicato su Nature Materials.

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