Nuovo metodo permette a non vedenti di “vedere” i dati scientifici

Credito: Elizabeth Shaw, Baylor University

Un nuovo studio descrive la combinazione di una particolare tecnologia usata di solito come forma d’arte e della stampa 3D per permettere ai soggetti non vedenti di lavorare con i dati. Si tratta di una soluzione che potrebbe permettere, come spiega il comunicato dell’Università Baylor, anche a queste persone di non essere escluse dal mondo della ricerca scientifica.

Supporti grafici tattili

Il team di ricerca, che ha pubblicato uno studio su Science Advances, ha usato una tecnica denominata litofania e la stampa 3D per realizzare supporti grafici tattili con “risoluzioni simili a quelle di un video”, come specifica il comunicato. È la prima volta che si usa la litofania per rappresentare dati scientifici e immagini. Il metodo è già stato testato con diversi partecipanti che percepivano le varie informazioni con una precisione di quasi l’80%. I ricercatori hanno usato soprattutto dati relativi alle scienze chimiche perché molti studenti con cecità sono esclusi da questo settore.

Informazioni possono essere accessibili anche a non vedenti

Bryan Shaw, un professore di chimica che sta lavorando al progetto e che é uno degli autori corrispondenti dello studio, spiega che i dati e le immagini scientifiche sono praticamente inaccessibili alle persone non vedenti. Con questo metodo, tramite la stampa in 3D di un sottile strato, queste informazioni possono essere accessibili anche a chi non può contare su uno dei sensi più importanti.

Software per convertire le immagini bidimensionali in topografie 3D

Tramite software per convertire le immagini bidimensionali in topografie 3D, i ricercatori sono riusciti a sfruttare la stampa 3D unita a questa tecnica artistica. Si tratta, in sostanza, di un nuovo formato di dati che può essere condiviso in maniera universale tra le persone vedenti e quelle non vedenti, come spiega Chad Dashnaw, un ricercatore alla Baylor che ha partecipato al progetto

Che cos’è la litofania?

La litofania è una forma d’arte creata in Cina nel XVI secolo ma che è diventata molto popolare in Europa nel XIX secolo. Vede la realizzazione di sottili incisioni che inizialmente sembrano opache alla luce dell’ambiente. Quando l’oggetto viene però retroilluminato, le incisioni cominciano a “brillare” come delle immagini digitali. Il “brillamento” avviene per la dispersione della stessa luce quando attraversa il materiale traslucido: le sezioni più sottili appaiono più luminose mentre le sezioni più spesse appaiono più scure.

Note e approfondimenti

  1. Baylor Study Combines Lithophane, 3D Printing to Make Scientific Data Accessible to Everyone Regardless of Level of Eyesight | Media and Public Relations | Baylor University
  2. Data for all: Tactile graphics that light up with picture-perfect resolution | Science Advances (DOI: 10.1126/sciadv.abq2640)
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