Un nuovo metodo per prevedere l’obesità infantile di un bambino all’età di otto o di nove anni è stato sviluppato da un team di ricercatori dell’Università del Queensland come riferisce un comunicato apparso oggi sul sito della stessa facoltà. A presentare il nuovo algoritmo è Oliver Canfell, un ricercatore nonché dietista dell’UQ Center for Health Services Research. L’algoritmo utilizza vari fattori tra cui il cambiamento del peso del bambino nel suo primo anno di vita, la sua altezza, il peso prima della gravidanza della madre, l’altezza e il peso del padre, il ritmo del sonno dello stesso bambino nel suo primo anno di vita ed eventuali altri fattori aggiuntivi tra cui parti prematuri ed eventuale vizio del fumo da parte della madre.
Scoprire in anticipo se un bambino è a forte rischio di obesità può essere utile per mettere in atto azioni preventive anche in ambito familiare. Il modello che i ricercatori hanno sviluppato si chiama i-PATHWAY mentre i dati che utilizza vengono di solito raccolti in Australia durante visite mediche diritti in anche ai 12 mesi di età. Il nuovo modello può prevedere il rischio, da parte del bambino, di essere obeso all’età di otto o nove anni.
“I dati hanno dimostrato che la previsione dell’obesità infantile in Australia è possibile, ma prima che i medici, come i medici di base e gli infermieri pediatrici, possano utilizzare i-PATHWAY nella pratica, dobbiamo testare il modello in un diverso gruppo di bambini per confermare che le sue previsioni sono ancora valide”, spiega lo stesso Canfell.[1]
Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Paediatrics and Child Health.[2]
Note e approfondimenti
- A new way to prevent childhood obesity – UQ News – The University of Queensland, Australia (IA)
- i‐PATHWAY: Development and validation of a prediction model for childhood obesity in an Australian prospective birth cohort – Canfell – – Journal of Paediatrics and Child Health – Wiley Online Library (IA) (DOI: 10.1111/jpc.15436)