
I ricercatori dell’Università di Bristol hanno raggiunto un traguardo significativo nella tecnologia quantistica integrando il più piccolo rilevatore di luce quantistica al mondo su un chip di silicio. Il dispositivo, descritto in “Science Advances”, è più piccolo di un capello umano e segna un passo importante verso le tecnologie quantistiche pratiche che utilizzano la luce.
Miniaturizzazione e prestazioni
Il minuscolo rilevatore, che misura 80 x 220 micrometri, non è solo compatto ma anche veloce, fondamentale per le comunicazioni quantistiche ad alta velocità e il calcolo quantistico ottico. Questo risultato è parallelo alla storica miniaturizzazione dei transistor sui microchip, che ha rivoluzionato l’elettronica negli anni ’60.
Applicazioni e vantaggi
Utilizzando tecniche di fabbricazione commerciale consolidate, questa svolta potrebbe accelerare l’integrazione delle tecnologie quantistiche in vari campi come il rilevamento e le comunicazioni. Questi rilevatori omodini funzionano a temperatura ambiente e hanno ampie applicazioni, dalle comunicazioni quantistiche ai sensori altamente sensibili come quelli utilizzati nel rilevamento delle onde gravitazionali.
Direzioni future della ricerca
Lo studio, condotto dal professor Jonathan Matthews, evidenzia che, sebbene la velocità e la sensibilità del rilevatore siano impressionanti, sono necessarie ulteriori ricerche per migliorarne l’efficienza. Il prossimo obiettivo è l’integrazione di tecnologie quantistiche più dirompenti su scala di chip, con l’obiettivo di far avanzare metodi di fabbricazione scalabili per applicazioni più ampie.
Risultati pubblicati
Questo lavoro innovativo del team dell’Università di Bristol, pubblicato su “Science Advances”, mostra il potenziale della combinazione di fotonica ed elettronica su un singolo chip per migliorare le prestazioni della tecnologia quantistica. Lo sforzo continuo nella fabbricazione di hardware quantistico scalabile sarà vitale per realizzare tutti i vantaggi dei progressi quantistici.