Nuovo studio conferma l’età dell’universo: 13,8 miliardi di anni

Un nuovo studio conferma quella che è dovrebbe essere l’età dell’universo: 13,8 miliardi di anni. Il team internazionale di ricercatori astrofisici hanno utilizzato i dati raccolti dall’Atacama Cosmology Telescope (ACT) in Cile nonché quelli del satellite Planck per analizzare la luce del bagliore del big bang tramite il cosiddetto fondo cosmico a microonde (CMB).

In particolare i ricercatori hanno misurato gli spettri di potenza del fondo cosmico a microonde per ottenere un’immagine migliore dell’universo durante la sua infanzia. Alla fine hanno ottenuto una stima che corrisponde a quella del modello standard.
Per qualcuno si tratta di una buona notizia dopo che negli ultimi anni qualcuno aveva proposto nuove stime per quanto riguarda l’età dell’universo che si discostavano da quella del modello standard anche di varie centinaia di milioni di anni.

Queste discrepanze sembravano suggerire il bisogno di un nuovo modello teorico per la nascita dell’universo, cosa che aveva suscitato non poche preoccupazioni tra cosmologi ed astrofisici.
“Ora abbiamo trovato una risposta in cui Planck e ACT concordano”, spiega Simone Aiola, ricercatore del Center for Computational Astrophysics del Flatiron Institute di New York City. “Ciò dimostra che queste difficili misurazioni sono affidabili.”

Una volta rilevata l’età dell’universo, è possibile poi capire anche la velocità con la quale lo stesso universo si sta espandendo (costante di Hubble). Il risultato conseguito da Aiola e colleghi concorda, quasi esattamente, con la stima fatta dal team di ricercatori della satellite Planck, ossia 67,4 km al secondo per megaparsec (un oggetto lontano da noi 1 megaparsec, ossia 3,26 milioni di anni luce, si allontana da noi a 67,6 km al secondo).

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