
Le nuvole tendono a formarsi maggiormente sulle città rispetto alle zone rurali secondo uno studio apparso su Climate and Atmospheric Science.
Secondo i ricercatori dell’Università di Reading le città sono responsabili di una maggiore “produzione” di nuvole durante i mesi più caldi a causa del calore rilasciato gradualmente dagli edifici.
Questo calore provoca delle correnti ascensionali le quali trasportano l’umidità verso l’alto. Questo a sua volta va ad aumentare il numero delle nubi cumuliformi.
Secondo i dati analizzati dai ricercatori, che hanno analizzato zone di Londra e dintorni, durante i pomeriggi della primavera e dell’estate la copertura nuvolosa è superiore del 5-10% rispetto alle zone rurali e di campagna circostanti.
Secondo Natalie Theeuwes, ricercatrice nel dipartimento di meteorologia dell’Università di Reading, si tratta di risultati in parte sorprendenti dato che di solito ci si aspetta che sulla città siano presenti meno nuvole in quanto essendoci una minore vegetazione dovrebbe esserci un’atmosfera più “asciutta”.
Lo studio mostra che il calore rilasciato dagli edifici, i quali provocano le cosiddette “isole di calore urbano”, ha un effetto maggiore di quello che si pensava ed è capace di influenzare gli spostamenti dell’umidità nell’aria tanto da provocare la formazione delle nuvole.
Si tratta di risultati che, secondo la Theeuwes, “rivelano l’impatto crescente che le città stanno avendo nei loro mini-ambienti”.
Fonti e approfondimenti
- How cities create their own clouds (IA)
- Persistent cloud cover over mega-cities linked to surface heat release | npj Climate and Atmospheric Science (IA) (DOI: 10.1038/s41612-019-0072-x)
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