
“Non si può essere grassi ma sani”: lo afferma, in un comunicato della Società Europea di Cardiologia (ESC), Alejandro Lucia,[1] ricercatore dell’Università europea, Madrid, che ha realizzato un nuovo studio apparso sull’uropean Journal of Preventive Cardiology.[2]
Il ricercatore ha realizzato, insieme ai colleghi, quello che definisce come uno dei primi studi che mostra che anche fare attività fisica regolare non può eliminare gli effetti dannosi che può provocare l’obesità o comunque il grasso corporeo in eccesso.[1]
Il ricercatore ha usato i dati di più di 520.000 persone adulte con un’età media di 42 anni. Il 32% dei soggetti era rappresentato da donne. Gli stessi soggetti venivano inseriti in tre gruppi: normopeso, sovrappeso e obesi. Venivano inoltre divisi per la quantità di attività fisica che facevano regolarmente: regolarmente attivi, insufficientemente attivi e inattivi.
Venivano valutati poi tre fattori di rischio per l’ictus e per l’infarto: diabete, colesterolo e pressione sanguigna.[1]
I ricercatori scoprivano che, a tutti livelli di indice di massa corporea, l’attività fisica, rispetto a nessuna attività fisica, era effettivamente collegata a probabilità più piccole di incorrere in diabete, ipertensione e colesterolo troppo alto.
Tuttavia gli stessi ricercatori scoprivano che i soggetti in sovrappeso oppure obesi mostravano un rischio cardiovascolare più grande rispetto ai coetanei con peso normale e ciò non era dipendente dai livelli di attività fisica.[1]
Ad esempio le persone obese che facevano regolare attività fisica mostravano comunque probabilità più alte di circa il doppio di avere il colesterolo alto, di circa 4 volte di avere il diabete e di circa 5 volte di avere la pressione alta rispetto ai soggetti con peso normale ma inattivi.[1]