
Un collegamento tra l’obesità e l’incapacità di regolare in maniera ottimale la temperatura corporea è stata trovato da un gruppo di ricercatori dell’Università di Santiago di Compostela e dell’Università Miguel Hernandez di Alicante (Spagna).
Pubblicata su JNeurosci la ricerca verte in particolare sull’incapacità di regolare la temperatura del corpo mantenendola costante quando ci si trova in un ambiente freddo, dunque l’incapacità di generare in maniera ottimale calore corporeo e di conservarlo.
Gli esperimenti sono stati effettuati sui topi: i ricercatori hanno scoperto che, quando li immettevano in un ambiente freddo, alcuni dei topi consumavano più cibo durante il giorno, una fase durante la quale di solito i topi dormono.
Erano quelli a cui mancava il canale ionico per il rilevamento del freddo TRPM8. Questo aumento di consumo del cibo iniziava in giovane età e continuava durante l’età adulta fino a portare a consistenti aumenti del peso e a glicemia alta.
Secondo gli scienziati, obesità e glicemia alta erano dovuti all’incapacità di consumare il grasso da parte dei topi durante il freddo e alla maggiore facilità con cui perdevano calore. La cessione di calore all’esterno avveniva particolarmente durante i periodi di digiuno: durante queste fasi, la temperatura corporea dei topi scendeva anche sotto i 30 °C.
Fonti e approfondimenti
- Deletion of the cold thermoreceptor TRPM8 increases heat loss and food intake leading to reduced body temperature and obesity in mice. | Journal of Neuroscience (DOI: 10.1523/JNEUROSCI.3002-17.2018) (IA)