
Un team di ricercatori del centro medico Sakura dell’Università Toho, Giappone, propone un nuovo procedimento chirurgico per curare gli occhi che lacrimano, una condizione detta anche epifora.[1] Lo studio è stato pubblicato sulla rivista The Laryngoscope.[2]
L’epifora
L’epifora è una condizione che vede l’occhio lacrimare in maniera anormale, una patologia che può influire anche sulla vita quotidiana del paziente. La condizione può essere causata da un malfunzionamento del sistema lacrimale degli occhi.
Come funziona il sistema lacrimale
Quando gli occhi lacrimano, nei soggetti normali, le stesse lacrime sono drenate nel sacco lacrimale tramite dei piccoli fori (punti superiori e inferiori) collocati nell’angolo interno dell’occhio (canto mediale). Le stesse lacrime viaggiano poi tramite dei piccoli dotti (canalicoli superiore e inferiore) per poi fuoriuscire attraverso il dotto nasolacrimale. Un malfunzionamento può essere causato da una qualsiasi ostruzione di uno di questi passaggi.
La condizione presa in considerazione dai ricercatori vede tutti e due i canalicoli, quello superiore e quello inferiore, ostruiti. In questo caso il liquido lacrimale non può più essere drenato nel naso e si ha l’epifora.[1]
Gli interventi “tradizionali”
L’intervento chirurgico tradizionale risiede nell’allargamento del canalicolo e nell’inserimento di un piccolo tubicino di silicone che rimuove l’ostruzione. Se il canalicolo non può essere disostruito, si posiziona un tubo di Jones in maniera semipermanente tra la cavità nasale e il canto medico.
In alternativa si può considerare un vero intervento chirurgico con incisione esterna che comunque lascia una cicatrice lunga circa 2 cm sul lato del naso.[1]
Il metodo proposto dagli scienziati giapponesi
Gli scienziati dell’istituto giapponese, un team di otorinolaringoiatri e oftalmologi, hanno proposto un nuovo metodo chirurgico per l’ostruzione canalicolare intrattabile che non lascia cicatrici e che non vede la deposizione di corpi estranei nel corpo. Come spiega Munetaka Ushio, questo nuovo metodo potrebbe essere d’aiuto nel migliorare la qualità della vita dei soggetti con epifora.[1] Il metodo è descritto in dettaglio nello studio sui The Laryngoscope.[2]