Oceano di Titano creato in laboratorio per testare sottomarino spaziale

Un gruppo di ricercatori della Washington State University ha ricostruito le condizioni che si pensa esistano nell’oceano di Titano, luna di Saturno, nel contesto di un progetto relativo alla costruzione di un sottomarino che potrebbe operare in loco in una eventuale missione futura della NASA.
Titano è la più grande luna di Saturno (la seconda per grandezza nel sistema solare) ed è un corpo astronomico di forte interesse per gli scienziati. Si pensa, infatti, che possono ospitare un’enorme oceano sottostante la crosta congelata superiore e secondo diversi ricercatori questo oceano potrebbe anche ospitare la vita. Lo stesso Titano, inoltre, può vantare un ciclo idrologico molto simile a quello della Terra primordiale, solo che è basato sul metano e non sull’acqua.

I ricercatori dell’Università di Washington hanno pensato dunque di ricreare una sorta di oceano di titano in laboratorio. I risultati del loro lavoro sono poi stati pubblicati su Fluid Phase Equilibria.
L’esperimento ha visto l’utilizzo di una camera che ospitava una miscela liquida temperature molto basse. Alla miscela è stato poi aggiunto un riscaldatore cilindrico che doveva simulare il riscaldamento prodotto dal sottomarino. Un mezzo del genere, infatti, creerebbe, con i suoi movimenti, bolle di azoto e un numero troppo consistenti queste ultime potrebbe creare problemi nelle manovre, considerando anche che il sottomarino dovrebbe essere autonomo per quanto riguarda gli spostamenti.

La soluzione sviluppata dai ricercatori vedeva una pressione di oltre 27 kg per pollice quadrato ed una temperatura di circa 300 °F. Hanno poi sviluppato una speciale videocamera che riprendesse ciò che succedeva e che potesse resistere a queste basse temperature a queste altissime pressioni.
Le riprese hanno testimoniato fenomeni quali pioggia e neve di metano-metano ed hanno inoltre fatto comprendere che laghi di metano ed etano si congelano a temperature inferiori a quelle previste: 75 K anziché 90,5 K. Le sperimentazioni con l’oceano simulato, in ogni caso, sono ancora in corso.

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