
La deposizione delle cellule della pelle e del loro DNA può cambiare di persona in persona e queste informazioni possono essere utilizzate anche in ambito forense secondo un nuovo studio condotto da ricercatori della Flinders University. Lo studio, intitolato “DNA depositato in impronte digitali intere”, è stato pubblicato sulla rivista Forensic Science International: Genetics.[1]
“Depositori” cutanei di vari livelli
Secondo i risultati conseguiti dagli studiosi le persone mostrano una maggiore o minore “intra-variabilità nei loro depositi cellulari”.
Gli stessi ricercatori stanno ideando vari livelli di deposizione delle cellule della pelle e del loro DNA per differenziare tra “depositori” cutanei di alto livello, di livello intermedio oppure di livello basso. In questo modo chi indagherà sulla scena di un crimine potrà usare nuovi dati per tracciare lo stesso DNA.
Nuovo tipo di marcatore per trovare DNA tattile
I ricercatori hanno raccolto vari campioni, tra cui diverse decine di impronte digitali, di 10 persone diverse. Per trovare il loro DNA tattile, come spiega Adrian Linacre, un esperto di DNA forense della Flinders e uno degli autori dello studio, i ricercatori hanno creato un nuovo “marcatore” fatto di un particolare colorante fluorescente a base di aerosol. Con questo particolare marcatore i ricercatori sono riusciti a calcolare il numero delle cellule depositate quando una persona entrava in contatto con un oggetto.
Persone depositano proprio materiale cellulare diversamente
I ricercatori hanno scoperto che alcuni individui mostrano una maggiore “intra-variabilità”. In sostanza alcune persone trasmettono il proprio materiale cellulare e il proprio DNA attraverso la pelle in maniera differente e ciò sembra dipendere dall’individuo.
“Non vediamo l’ora di produrre metodi più accurati e ricerche informative per aiutare gli scienziati forensi a svolgere i loro ruoli in un ambiente difficile”, spiegano i ricercatori.
Note e approfondimenti
- DNA deposited in whole thumbprints: A reproducibility study – ScienceDirect (DOI: 10.1016/j.fsigen.2022.102683)