Ondate di calore assalgono anche l’Iraq, temperature medie a 48 gradi

L’Iraq è da sempre considerato un paese caldo, forse uno dei più caldi del pianeta con buona parte del suo territorio composto da deserto, ma la calura che sta caratterizzando l’inizio di quest’estate forse può essere considerata eccezionale.

La temperatura media di questo mese di giugno, almeno fino ad ora,è di 48 °C, al di sopra rispetto alla media del mese di giugno degli ultimi anni.
Non si tratta ancora di record assoluti ma in ogni caso gli iracheni sono abituati all’afa asfissiante e al caldo fortissimo tanto che si rivelano molto ingegnosi in tal senso.
Ad esempio spesso portano con sé un cambio d’abito perché il sudore la fa da padrone mentre nelle strade delle principali città non è raro vedere vere proprie docce pubbliche a bordo strada utilizzate dai cittadini stessi per rinfrescarsi, in particolare durante le ore più calde della giornata.

Anche gli stessi luoghi di lavoro, in primis le fabbriche, cambiano i propri orari e non è raro vedere stabilimenti che lavorano di notte per stare poi chiusi di giorno.
Tuttavia il caldo asfissiante in Iraq si rivela un problema soprattutto per la debole rete elettrica, non all’altezza della situazione, soprattutto negli ultimi anni quando sempre più cittadini hanno acquistato condizionatori per metterli in funzione durante le ore più calde.

Una situazione così grave che Washington ha permesso al paese di acquistare gas iraniano supplementare o direttamente energia elettrica dal paese vicino per far fronte alle proprie richieste sempre più pressanti.
“Sarà un’estate caldissima”, riferisce Amer al-Jaberi, ricercatore dell’ufficio meteorologico statale, alla AFP.

L’Iraq odierno potrebbe comunque rappresentare la fotografia di come potrebbero apparire molte regioni del mondo nel prossimo futuro se l’aumento delle temperature, con l’attuale riscaldamento globale in corso, non dovesse arrestarsi o comunque diminuire.

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