Secondo un nuovo studio apparso su Annals of Internal Medicine, le donne alle quali sono stati prescritti oppioidi dopo il parto sono caratterizzate da un rischio maggiore di uso persistente di oppioidi oppure di altri eventi di natura grave collegati agli stessi oppioidi durante il primo anno a seguito del parto.
Si tratta di una conclusione a cui ricercatori sono arrivati indipendentemente dalla tipologia del parto, sia esso vaginale che effettuato con taglio cesareo.
I ricercatori hanno analizzato i dati di più di 160.000 donne gravide con un’età compresa tra i 18 e i 44 anni. Tutti i soggetti presi in considerazione non avevano utilizzato oppiacei nè avevano avuto disturbi da utilizzo di oppioidi in un periodo di 180 giorni prima del parto.
Altro dato “allarmante” acquisito dai ricercatori risiedeva nel fatto che più della metà delle donne che partoriva per via vaginale e il 91% di quelle che partorivano tramite taglio cesareo avevano ricevuto almeno una prescrizione di oppioidi a seguito del parto.
Si tratta di un aumento nel numero di prescrizioni post parto di oppioidi che aumenta il rischio delle donne di sperimentare eventi gravi correlati agli stessi oppioidi dopo il parto e tra questi c’è anche la morte correlata agli oppioidi oltre ai vari disturbi collegati.
Sarah Osmundson, professoressa di ostetricia e ginecologia del Centro Medico Universitario Vanderbilt, una delle autrici dello studio, dichiara: “Questo lavoro evidenzia i gravi rischi associati alla prescrizione di oppiacei dopo il parto, in particolare tra le donne che ricevono prescrizioni multiple. La prescrizione di routine dopo il parto vaginale è ancora comune, ed è allarmante sapere che questo può mettere le donne a rischio di problemi a lungo termine con oppioidi per una procedura (parto vaginale) in cui gli oppioidi hanno un dubbio beneficio.”