Ormone metabolico coinvolto nella durata della vita, la scoperta di un team di scienziati sui topi

Credito: Christoph Burgstedt, Shutterstock, ID: 1906060063

Un nuovo studio sul fattore di crescita dei fibroblasti 21 (FGF21), una proteina nonché ormone metabolico codificato dal gene omonimo nel corpo umano, mostra che può influenzare anche le risposte che lo stesso corpo umano può avere quando è sottoposto ad una dieta a basso contenuto proteico.

Topi tendono a vivere più a lungo e a perdere più facilmente peso

In sostanza i ricercatori, come descrive il comunicato emesso dal Pennington Biomedical Research Center, hanno scoperto che i topi tendono a vivere più a lungo e a perdere più facilmente peso quando questa proteina è presente nel loro corpo.[1] i ricercatori hanno pubblicato il proprio studio su Nature Communications.[2]

Ormone metabolico FGF21

Come spiega il comunicato, diverse ricerche hanno suggerito che le diete particolarmente povere di proteine (ma non a livelli così bassi da indurre la malnutrizione) possono essere benefiche per il corpo. Qualche anno fa, poi, un team di scienziati ha scoperto che un ormone metabolico, denominato FGF21, può essere considerato come un segnale chiave che collega il corpo al cervello quando c’è restrizione proteica. In assenza di questo segnale, infatti, i topi dell’esperimento effettuato dai ricercatori non riuscivano a modificare le proprie abitudini alimentari e neanche il loro metabolismo quando portavano avanti una dieta a basso contenuto proteico. Questo significa che oltre a livelli più bassi di proteine c’è bisogno anche di questo ormone.[1]

Senza questo ormone i topi non approfittavano della dieta a basso contenuto proteico

Come spiega Christopher Morrison, professore direttore del Neurosignaling Lab e uno degli autori dello studio, senza questo ormone i topi non riuscivano ad approfittare della dieta a basso contenuto proteico, come si il corpo non se ne stesse rendendo conto. Di conseguenza il suo metabolismo non cambiava.
Le diete più poveri di proteine possono avere effetti benefici su metabolismo nei topi anziani e possono finanche prolungare la durata della vita oltre a ridurre la fragilità. Questi effetti venivano persi nei topi privi di FGF21.[1]

FGF21 che sembra avere un ruolo nel cervello

Hill spiega che lui e il suo team già in precedenza avevano ottenuto risultati riguardo all’ormone FGF21 che sembra avere un ruolo nel cervello e un ruolo nel miglioramento della salute metabolica dei topi più giovani che portavano avanti diete a basso contenuto proteico. I nuovi risultati mostrano, dunque, che questo ormone sembra prolungare anche la durata della vita. Secondo i ricercatori si tratta di prove che suggeriscono che FGF21 può essere considerato come il primo ormone conosciuto a coordinare i comportamenti alimentari nonché ad avere un impatto sulla salute metabolica e quindi sulla durata della vita quando si porta avanti una dieta con bassi livelli di proteine.[1]

Ci sono ancora diverse cose non chiare

Secondo i ricercatori, tuttavia, ci sono ancora diverse cose non chiare. Una di queste, naturalmente, risiede nella possibilità che questi effetti si possano ottenere anche sugli esseri umani. In ogni caso, secondo John Kirwan, direttore esecutivo di Pennington Biomedical, si tratta di una “ricerca rivoluzionaria” che potrebbe avere implicazioni vaste anche per quanto riguarda la durata della vita delle persone. Il tutto sta, spiega Kirwan, a comprendere gli effetti delle diete e degli ormoni nutrizionali come l’FGF21 sulla durata della vita.[1]

Note e approfondimenti

  1. A Single Hormone Directs Body’s Responses to Low-Protein Diet
  2. FGF21 is required for protein restriction to extend lifespan and improve metabolic health in male mice | Nature Communications (DOI: 10.1038/s41467-022-29499-8)
Condividi questo articolo

C’è un errore?

Hai trovato un errore in questa pagina? Segnalacelo!

Disclaimer notizie

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. L’autore non è responsabile di altri siti collegati tramite link né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo.

Notizie scientifiche.it usa i cookie per migliorare l'esperienza di navigazione (Leggi di più)


Dati articolo