
Grazie ai dati del telescopio James Webb, un team internazionale di astronomi ha identificato la più grande raccolta mai vista di gruppi di galassie, risalenti fino a 12 miliardi di anni fa. Lo studio sarà pubblicato su Astronomy and Astrophysics[1].
Un campione senza precedenti
La nuova ricerca ha catalogato ben 1.678 gruppi o proto-ammassi di galassie nella zona del cielo chiamata COSMOS-Web. Ghassem Gozaliasl, dell’Università Aalto, spiega che si tratta del più vasto e profondo insieme mai individuato, utile per studiare come le galassie si siano evolute nel corso di 12 miliardi di anni. Una delle immagini più impressionanti, con un ammasso distante oltre 6 miliardi di anni luce, sarà anche la foto del mese dell’Agenzia Spaziale Europea.
Uno sguardo al passato dell’universo
Il telescopio Webb, attivo dal 2022, ha una sensibilità tale da permettere di osservare galassie tanto deboli da essere un miliardo di volte più fioche della soglia visibile a occhio nudo. Ciò ha permesso agli scienziati di vedere come apparivano le galassie in epoche antichissime, confrontando le loro forme irregolari e ricche di nuove stelle con quelle più simmetriche e spente dei tempi recenti.
Ambienti cosmici complessi
I gruppi e gli ammassi di galassie contengono materia oscura, gas incandescente e colossali galassie centrali, spesso con buchi neri supermassicci. Gozaliasl sottolinea come questi elementi e le loro interazioni siano fondamentali per determinare l’evoluzione delle galassie. La storia di questi ambienti svela anche il ruolo del gas caldo intergalattico e dei processi di fusione.
Una mappa della ragnatela cosmica
Le galassie non sono sparse a caso ma si distribuiscono in filamenti e nodi che formano la cosiddetta ragnatela cosmica. La nostra stessa Via Lattea fa parte di un piccolo gruppo, come tante altre galassie che si aggregano in strutture gravitazionalmente legate. Secondo Gozaliasl, studiare come queste “famiglie” si sono formate e trasformate nel tempo offre risposte cruciali sull’evoluzione dell’universo.