Una squadra internazionale di ricerca dell’Università di Stoccolma in Svezia è stata capace di ottenere testimonianze della stessa esplosione stellare da quattro angolazioni spazio-temporali diverse. Ciò è stato possibile grazie all’effetto di lensing gravitazionale causato da una galassia sovrapposta tra noi e il punto di provenienza della supernova stessa (denominata iPTF16geu, una supernova di tipo Ia definita anche “candela standard“).
La stella, esplosa 4,3 miliardi di anni fa, ha impiegato tutto questo tempo per trasmettere la luce della sua esplosione fino a noi ma la caratteristica più intrigante non è nella distanza nè nel fatto che questa luce ci giunge dopo tanto tempo ma nel fatto che la galassia posta tra noi e la supernova ha letteralmente deformato il tessuto spazio-temporale dell’evento stellare non solo aumentando la sua intensità, e quindi facilitandoci anche il compito di osservarla, ma piegando la stessa luce in quattro modi diversi.
In sostanza, in questo caso speciale, la supernova sembrava ingrandita ma anche moltiplicata. Le nuove osservazioni forniscono un nuovo strumento promettente per testare le teorie cosmologiche fondamentali sull’espansione accelerata dell’universo e sulla distribuzione di una sostanza misteriosa nota come materia oscura.
“Ottenere, per la prima volta, molteplici immagini di una supernova ‘candela standard’ col lensing gravitazionale è una grande scoperta: possiamo misurare con maggiore precisione la potenza gravitazionale della luce come non mai e sondare le scale fisiche che sarebbero sembrate fuori portata, almeno fino ad ora”, spiega Ariel Goobar, professore presso l’Oskar Klein Center, Università di Stoccolma, e autore principale dello studio, pubblicato nella rivista Science.
Fonti e approfondimenti
- Light rays from a supernova bent by the curvature of space-time around a galaxy – Stockholm University (IA)
- iPTF16geu: A multiply imaged, gravitationally lensed type Ia supernova | Science (IA)
- La supernova perfetta | MEDIA INAF (IA)