
C’è un problema abbastanza particolare riguardante lo sfruttamento dell’energia eolica che forse in molti non hanno considerato. Il problema riguarda la mancata possibilità di riciclare il materiale che compone le pale.
Un’interessante articolo, apparso sul sito della National Public Radio statunitense, prende in considerazione proprio questo argomento e stima che nei soli Stati Uniti saranno più di 720.000 le tonnellate di materiale costituito pressoché da pale che dovranno essere smaltite nei prossimi 20 anni.
Le stesse pale rappresentano un problema non di poco conto: mentre le altre parti di una torre eolica, compresa la turbina interna, sono fatte di materiali che possono essere riciclati oppure rivenduti, le pale, realizzate con un mix di materiali fatto di resina e fibra di vetro, risultano difficilmente riciclabili.
In sostanza vanno a costituire montagne di materiale senza alcun valore. Anche collocarle in una discarica risulta molto difficile: si tratta di oggetti non smontabili, costituiti da un unico corpo, che non sono neanche facili da distruggere da parte delle normali aziende di frantumazione, di quelle, per esempio, che schiacciano i resti delle auto, perché troppo grandi.
Un nuovo metodo per tagliare queste pale in tre pezzi riempiendo la terza parte con le due sezioni più piccole è stato ideato da Cindy Langstrom che gestisce un progetto di smaltimento di pale eoliche per conto del Comune di Casper, Wyoming, ma si tratta sempre di metodi alla buona, non certo definitivi.
Tuttavia Karl Englund, direttore tecnologico della start-up Global Fiberglass Solutions, dichiara, nell’intervista presente nell’articolo, di aver trovato una soluzione.
La sua azienda può macinare le pale fino a produrre una sorta di pallet delle dimensioni di scaglie di cioccolato.
Il materiale risultante può poi essere utilizzato come rivestimento, come pallet per gli imballaggi oppure come materiale per le tubazioni.
Questa piccola azienda ha già aperto il suo impianto di trattazione delle pale eoliche nel Texas centrale ed ha intenzione di espandersi anche in altri Stati.