
La pandemia da COVID-19 dovrebbe aumentare la diffusione dell’HIV secondo un comunicato della AFP che si rifà ad un sondaggio on-line condotto da un epidemiologo della Emory University, Travis Sanchez.
Il ricercatore ha condotto il sondaggio su 1000 uomini che hanno rapporti sessuali abitudinari con altri uomini: la metà dei soggetti intervistati riportava un calo a livello numerico dei partner nonché un utilizzo ridotto delle app per gli incontri.
Qualcosa che almeno in teoria dovrebbe rendere la diffusione di una malattia virale che si trasmette via sessualmente come l’HIV più bassa. Tuttavia lo stesso ricercatore, attraverso le interviste, scopriva anche qualcosa di maggiormente sconcertante: almeno un quarto di loro affermava di aver avuto grossi problemi nel sottoporsi ai test per scoprire malattie a trasmissione sessuale in quanto gli appositi centri negli ospedali non erano più disponibili o funzionavano a singhiozzo proprio a causa della pandemia in corso.
Questo a sua volta significa che tutte queste persone continuavano ad avere rapporti sessuali ignorando eventuali e possibili infezioni che potrebbero averli colpiti, una sorta di “bomba ad orologeria”.
Questa situazione potrebbe portare ad una maggiore diffusione dell’HIV, come afferma chiaramente lo scienziato, ma l’impatto, almeno quello negli Stati Uniti, potrebbe non essere conosciuto prima del prossimo anno quando saranno rese pubbliche le statistiche relative all’anno 2020.
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