Parkinson, nuova tecnica di stimolazione dei neuroni sperimentata sui topi

Un team di ricercatori potrebbe aver scoperto una nuova tecnica che potrebbe rivelarsi molto utile per curare o contrastare il Parkinson. Si tratterebbe di una tecnica non invasiva che colpisce in maniera precisa un determinato gruppo di cellule cerebrali le quali sono alla base dello sviluppo dello stesso Parkinson.

Grazie a tecnologie di imaging del cervello, i ricercatori hanno scoperto che un metodo già annunciato nel 2015 che vedeva una terapia genica colpire e stimolare particolari cellule nervose per contrastare la malattia, può anche stimolare un altro tipo di neurone.

È quanto spiegano i ricercatori in un articolo scientifico sulla rivista Neurotherapeutics in cui si descrive un percorso di comunicazione tra neuroni colinergici e neuroni dopaminergici, due sistemi di neurotrasmissione nel cervello. In sostanza, stimolando i primi, è possibile stimolare anche secondi.

I ricercatori hanno testato questo nuovo metodo su ratti affetti da Parkinson. Stimolavano entrambi i gruppi di cellule nervose e osservavano che ratti sembravano effettuare un recupero completo non mostrando neanche più i classici segni di compromissione posturale del Parkinson.

Ilse Pienaar, l’autrice Senior dello studio, spiega nel comunicato stampa che presenta lo stesso studio che lei e il suo team hanno scoperto che attivando i neuroni neuroni colinergici, questi ultimi eseguivano interazioni dirette con i neuroni dopaminergici.

Questo significa che è possibile stimolare, anche se non direttamente, anche i neuroni dopaminergici e ciò può riavviare la produzione di dopamina e ridurre i sintomi del Parkinson.

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