
Un team di ricercatori ha usato il blocco di una particolare proteina che coagula il sangue per prevenire la perdita ossea causata dalla malattia parodontale (o malattia gengivale) nei topi. È il risultato interessante descritto in dettaglio in uno studio apparso su Science[2] e annunciato da un comunicato dei National Institutes of Health statunitensi.[1]
I ricercatori del National Institute of Dental and Craniofacial Research (NIDCR) hanno svolto esperimenti su topi con deficit di plasminogeno (PLG) i quali hanno sviluppato la parodontite. Nei topi hanno compromesso la capacità della fibrina, una particolare proteina che ha un ruolo nella risposta immunitaria alla parodontite (che è un’infezione batterica dei tessuti che fanno da sostegno ai denti), una risposta immunitaria che poi danneggia le gengive e l’osso sottostante.
I ricercatori scoprivano che il legame indebolito tra la stessa fibrina e i neutrofili (cellule immunitarie che di solito si trovano a livelli più alti quando sussiste la parodontite) impediva la perdita dell’osso parodontale.[1]
Secondo Lakmali Silva, la prima autrice dello studio, i risultati suggeriscono che la fibrina può causare l’immunità nei neutrofili e ciò porta ai danni della parodontite in alcune circostanze: “Questo coinvolgimento fibrina-neutrofili può essere un driver di parodontite”.
I ricercatori, inoltre, hanno svolto un’analisi genetica su più di 1000 persone e i dati supportavano i risultati raggiunti dallo studio. Prendere di mira l’interazione tra la fibrina e i neutrofili potrebbe rivelarsi forse utile per trattare la parodontite sia in forme rare che in forme più comuni, come spiega la stessa Silva.[1]