
L’urbanizzazione non rappresenta di certo un fattore positivo per quanto riguarda il rischio di inondazioni ma un nuovo studio, pubblicato su Geophysical Research Letters, mostra che è in particolare una caratteristica ad aumentare questo rischio.
Secondo i ricercatori, sono in particolare le pavimentazioni ad impedire all’acqua di defluire nel terreno e quindi ad aumentare gli effetti stessi delle inondazioni. Secondo i ricercatori, le inondazioni annuali aumentano in media del 3,3% solo a causa di questa caratteristica.
In collaborazione con il professor Paul Ferraro di Bloomberg, la ricercatrice Annalize Blum, ex post dottorato presso il Dipartimento di Scienze della Terra e Planetaria della Johns Hopkins University, ha utilizzato vari complessi modelli matematici, innovativi a detta degli stessi ricercatori, per analizzare il deflusso delle acque durante le alluvioni nei contesti cittadini.
A differenza degli studi precedenti che hanno analizzato flussi singoli nel tempo o flussi multipli in un punto singolo nel tempo, la ricerca di Blum e colleghi ha determinato l’effetto reale delle superfici impermeabili, o quasi, quali quelle artificiali nei contesti cittadini, sulle alluvioni.
Analizzando 39 anni di alluvioni occorse nel passato reperiti dai database del Geological Survey statunitense, i due ricercatori hanno comparato i dati di flussi dell’acqua con quelli relativi alla crescita delle superfici impermeabili.
Il risultato mostrava che l’entità annua dell’inondazione aumentava in media del 3,3% per ogni aumento di punti percentuali di strutture quali cortili, garage o altre strutture con pavimentazione o superfici impervie.
“A causa della grande variabilità delle inondazioni annuali, è difficile isolare l’effetto dell’urbanizzazione. La combinazione di questi grandi set di dati con dimensioni sia del tempo che dello spazio ci ha permesso di estrarre e calcolare l’entità dell’effetto”, afferma la stessa Blum.