Pelle umana “pelosa” coltivata in laboratorio potrebbe essere soluzione per calvizie

I ricercatori sono riusciti a “coltivare” in laboratorio piccole unità di pelle sulla quale crescono anche dei peli, una scoperta che potrebbe essere usata per contrastare la calvizie oltre che varie patologie della pelle (credito: Boston Children’s Hospital, Harvard Medical School/Karl R. Koehler e Jiyoon Lee)

Un nuovo organoide “peloso” che è strutturato per essere simile all’organo della pelle umana è stato sviluppato da un team di ricerca guidato da Karl Koehler, in precedenza ricercatore dell’Università dell’indiana e ora al Boston Children’s Hospital.

Insieme allo studente laureato della Oregon Health & Science University, Benjamin Woodruff, il ricercatore ha sviluppato un organoide “irsuto” in laboratorio che forse un giorno potrebbe aiutare per contrastare la caduta dei capelli.

Si tratta del primo organoide della pelle umana fatto con cellule staminali pluripotenti, quelle cellule, presenti durante lo sviluppo dell’embrione umano, che poi possono trasformarsi in altre tipologie di cellule, in questo caso quelle della pelle.

“Per la prima volta, potremmo avere, più o meno, una fonte illimitata di follicoli piliferi umani per la ricerca”, spiega Woodruff in relazione ad una possibile soluzione futura, forse definitiva, della calvizie.
Dopo dopo 4-5 mesi di incubazione in laboratorio, i ricercatori hanno infatti osservato, come descritto nell’abstract dello studio, l’emersione di un organoide cutaneo simile ad una cisti fatto da epidermide stratificata ricca di grassi follicoli piliferi pigmentati dotati anche di ghiandole sebacee.

Secondo i ricercatori questa pelle, quasi completa, prodotta in laboratorio e sostanzialmente autoassemblatasi in vitro, potrebbe essere utilizzata per ricostruire la pelle in vivo: “Prevediamo che i nostri organoidi della pelle forniranno una base per futuri studi sullo sviluppo della pelle umana, sulla modellizzazione delle malattie e sulla chirurgia ricostruttiva”.

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