Alcuni composti di cibi che la madre mangia possono entrare nel latte materno e cambiarne leggermente il sapore, come riferisce un comunicato dell’Università Tecnica di Monaco (TUM), ma ciò non vale per tutti cibi. Ad esempio studi in passato hanno dimostrato che le sostanze attive dell’aglio e del caffè, quelle che ne caratterizzano i particolari odori e gusti, possono entrare, anche se in parte, nel latte materno come prodotto metabolico. Altri alimenti, come l’olio di pesce o il tè, sembrano invece non avere lo stesso effetto.[1]
Piperina presente nel latte materno per diverse ore
Lo studio dei ricercatori dell’università tedesca si è però concentrato su una sostanza dal sapore più “pungente”: il pepe. I ricercatori scoprivano che già dopo un’ora a seguito del consumo di un piatto di curry (una miscela indiana che contiene diverse spezie tra cui anche il pepe) la piperina, un composto presente nel pepe nero, risultava già rilevabile nel latte materno e per diverse ore.
Corinna Dawid, professoressa al TUM in chimica degli alimenti e scienze sensoriali molecolari, spiega che la piperina era presente a concentrazioni massime che andavano da 14 a 57 microgrammi per litro. Si tratta di concentrazioni che sono da 70 a 350 volte più basse del livello di percezione minimo di una persona adulta.[1]
Bambini non possono percepire sapore del pepe nel latte materno
È quindi abbastanza improbabile che i bambini possono percepire il sapore del pepe all’interno della latte materno, come spiega Roman Lang, ricercatore del Leibniz Institute for Food Systems Biology (LSB) coinvolto nello studio. Secondo Lang anche se i bambini non percepiscono il sapore del pepe, l’attivazione regolare a soglie basse del recettore TRPV1, un canale che può essere attivato, tra gli altri, anche da sostanze come pepe e peperoncino, potrebbe avere effetti positivi aumentando la tolleranza da parte del bambino per il pepe.[1]
Zenzero, peperoncino e curcuma non entrati nel latte materno
I composti di altre spezie presenti nel curry, come lo zenzero, il peperoncino e la curcuma, non sembravano invece essere entrati nel latte materno, una cosa che ha sorpreso i ricercatori perché, come spiega Lang, la piperina di solito aumenta la biodisponibilità della curcumina quando pepe e curcuma sono accoppiate.
In ogni caso si tratta di risultati utili per capire come emergono le preferenze alimentari oltre che per capire come funzionano i processi metabolici riguardanti il trasferimento di composti e ingredienti dai cibi ingeriti dalla madre al latte materno.[1]