
Potrebbe rappresentare un progresso importante per il trattamento di vari disturbi cerebrali, in particolare quelli legati alla memoria, lo studio realizzato da un team di ricercatori dell’Università di Bristol. I ricercatori hanno individuato quelli che possono essere considerati come dei possibili nuovi bersagli farmacologici nei circuiti neurali che codificano i ricordi.
Perdita di memoria
Tra le condizioni che potrebbero essere trattate sfruttando le scoperte di questo nuovo studio c’è soprattutto la perdita di memoria.
La perdita di memoria è una delle caratteristiche principali di diversi disturbi neurologici e psichiatrici tra cui schizofrenia e Alzheimer.
Ad oggi i trattamenti per la perdita di memoria, e in generale per i problemi gravi relativi alla memoria, sono abbastanza limitati.
Recettori dell’acetilcolina
I ricercatori di Bristol, lavorando insieme a colleghi della Sosei Heptares, un’azienda biofarmaceutica, hanno individuato specifici recettori dell’acetilcolina che hanno un ruolo nel trasferimento delle informazioni attraverso i circuiti neuronali della memoria nell’ippocampo.
L’acetilcolina è un neurotrasmettitore prodotto nel cervello nel corso della fase di apprendimento che risulta importantissimo per l’acquisizione di nuovi ricordi.
Farmaci che aumentano l’azione dell’acetilcolina
Esistono diversi farmaci che aumentano l’azione dell’acetilcolina per trattare problemi di deterioramento cognitivo o problemi di memoria. Questi farmaci, però, possono portare degli effetti collaterali. La scoperta di questi nuovi eventuali bersagli farmacologici potrebbe ridurre proprio questi effetti collaterali tramite l’ideazione di nuovi farmaci.
Nuovi trattamenti per i sintomi del morbo di Alzheimer
Jack Mellor, un ricercatore del Center for Synaptic Plasticity a Bristol, l’autore principale dello studio, spiega che questa scoperta, in una visione a lungo termine, potrebbe portare a “nuovi trattamenti per i sintomi del morbo di Alzheimer e altre condizioni con importanti disturbi cognitivi”.[1]
Effetti dell’acetilcolina su specifici recettori muscarinici
“Questi importanti studi ci hanno aiutato a progettare e selezionare nuovi agenti terapeutici mirati che imitano gli effetti dell’acetilcolina su specifici recettori muscarinici, senza innescare gli effetti collaterali indesiderati di precedenti e trattamenti meno mirati”, spiega invece Miles Congreve, uno dei responsabili della Sosei Heptares.