
Un nuovo studio dell’Università di Umeå, Svezia, sottolinea i pericoli della degradazione del permafrost, in particolare nella zona della Siberia. Secondo lo studio, proprio mentre il permafrost si scioglie e si degrada, il carbonio in esso contenuto va a finire nei corsi d’acqua e da questi viene poi emesso, sotto forma di gas, nell’atmosfera.
Secondo gli stessi ricercatori, questo fenomeno è particolarmente attivo nella zona della Siberia occidentale dove è immagazzinata un’altissima quantità di carbonio proprio nel permafrost.
E la cattiva notizia è che questo permafrost sostanzialmente non ha ancora iniziato a scongelarsi, processo che appare inevitabile a causa del riscaldamento globale.
Si tratta di un risultato inaspettato secondo Svetlana Serikova, dottoranda nel Dipartimento di Ecologia e Scienze Ambientali dell’Università di Umeå, uno delle autrici della ricerca: “I cambiamenti su larga scala che si verificano nell’Artico a causa del riscaldamento esercitano una forte influenza sul sistema climatico e hanno conseguenze di vasta portata per il resto del mondo. Ecco perché è importante concentrarsi su come il riscaldamento del clima influisce sull’Artico ora, prima che questi drammatici cambiamenti accadano”.
Fonti e approfondimenti
- Greenhouse emissions from Siberian rivers peak as permafrost thaws (IA)
- High riverine CO 2 emissions at the permafrost boundary of Western Siberia | Nature Geoscience (DOI: 10.1038/s41561-018-0218-1) (IA)
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